BIOGRAFIA DI GIACOMO GARZYA

Melfi, 15 maggio 1988  (foto di Giacomo Garzya, esposta nella sua prima mostra fotografica "Forti affetti", 4-13 maggio 1994, Napoli, Palazzo Pignatelli)

 

BIO-BIBLIOGRAFIA DI GIACOMO GARZYA, AGGIORNATA AL 19 MAGGIO 2024

Giacomo Garzya (Napoli, 22 novembre 1952), laureato in Storia moderna all'Università Federico II di Napoli, con 110 e lode (1976), borsista dell'Istituto Italiano per gli Studi storici (1976-1977), ricercatore laureato retribuito a tempo pieno del CNR, già docente di Materie letterarie nelle Scuole statali, ha pubblicato, tra il 1976 e il 1983, lavori relativi al riordino dell'Archivio storico diocesano di Napoli, curato dalla Cattedra di Storia medioevale e moderna della Federico II, e saggi storici su fonti esistenti nello stesso Archivio (Giacomo Garzya, 1) "Formazione pastorale e istruzione. Note sul clero napoletano fra il 1650 e il 1675", in "Archivio storico per le province napoletane" XV, 1976; 2) "Reclutamento e mobilità sociale del clero secolare napoletano fra il 1650 e il 1675" e 3) "Reclutamento e sacerdotalizzazione del clero secolare della diocesi di Napoli. Dinamica di una nuova politica pastorale nella seconda metà del Seicento", in "Per la storia sociale e religiosa del Mezzogiorno d'Italia", a cura di Giuseppe Galasso e Carla Russo, volumi I e II, Napoli 1980 e 1982); ha ritrovato, poi, nel fondo "Sacra Patrimonia" del suddetto Archivio storico, quattro autografi di Giambattista Vico, di cui uno olografo, pubblicati dietro approvazione di Pietro Piovani, nel "Bollettino del Centro di Studi vichiani", IX 1979, Giacomo Garzya, "Autografi vichiani inediti", pp. 119-123. Ha pubblicato, inoltre, diverse recensioni e l'edizione critica (edizione, introduzione e note) della cronaca conventuale di Padre Sosio Del Prete, Giacomo Garzya, "Diario-cronaca dell'Istituto delle Piccole Ancelle di Cristo Re (1932-1952)", in tre volumi, Portici 1983, pp.I-XVI (presentazione di Frajar), e pp. 1-884. Infine, per quattro anni, dal 1980 al 1983, è stato Segretario di redazione della rivista trimestrale diretta da Giuseppe Galasso, "Prospettive Settanta". 

Giacomo Garzya, dopo essersi occupato di storia sociale e religiosa, ha praticato la fotografia e coltivato la poesia. Infatti, dopo un primo interesse giovanile, a partire dagli anni Novanta ha scritto di nuovo poesie, pubblicate tra il 1998 e il 2023, in sedici libri monografici: Giacomo Garzya, 1) "Solaria", Napoli 1998, pp.1-37, M. D'Auria Editore; 2) "Maree", con prefazione di Giuseppe Galasso, Napoli 2001, pp.1-63, M. D'Auria; 3) "Passato e presente", Napoli 2002, pp.1-73, Arte tipografica editrice, presentato da Angela Matassa e Adriana Pignani, moderatore Enzo Pagliaro, a Napoli, il 30 gennaio 2003, all'Istituto italiano per gli Studi filosofici (Palazzo Serra di Cassano); 4) "Il mare di dentro", con prefazione di Patricia Bianchi, Napoli 2005, pp.1-126, M. D'Auria, presentato da P. Bianchi e Adriana Pignani, moderatore Enzo Pagliaro, all'Ist. It. St. Filosofici, il 10 maggio 2005 (con lettura di una scelta di poesie da parte dell'attore Tommaso Bianco); 5) "Pensare è non pensare", con prefazione del filosofo e poeta Eugenio Mazzarella, Napoli 2009, pp.1-71, Bibliopolis, presentato il 24 aprile 2009, all'Ist. It. St. Filosofici, da Patricia Bianchi e Valerio Petrarca, moderatore Enzo Pagliaro, voci recitanti: Paola Celentano Garzya e Giovanna Marmo; 6) "Il viaggio della vita", con prefazione di Riccardo Maisano, Napoli 2010, pp.1-119, M. D'Auria, presentato ai primi di giugno del 2010, a Napoli, alla "Feltrinelli" di Piazza dei Martiri, da Giovanni Starace; 7) "Poesie" (1998-2010), con presentazione di Luigi Mascilli Migliorini, Napoli 2011, pp.1-456, M. D'Auria, presentato all'Ist. It. St. Filosofici, il 12 maggio 2011, da L. Mascilli Migliorini, moderatrice Anna Esposito, con una scelta di poesie lette dal Maestro Carlo Forni; 8) "L'Amour et le violon", poesie scritte da lui, prima in francese, poi tradotte in italiano, con la supervisione e con la prefazione di Emanuela D'Amelio, Napoli 2012, pp.1-65, M. D'Auria; 9) "Un anno", con prefazione di Silvana Lucariello, Napoli 2013, pp.1-74, M. D'Auria, presentato da Silvana Lucariello ed Eugenio Mazzarella all'Ist. It. St. Filosofici, il 7 febbraio 2014 ("Un cerotto sull'anima. Un anno di Giacomo Garzya", la relazione di E. Mazzarella, fu pubblicata nel 2019, in Giacomo Garzya, "L'amore come il vento", alle pp. 59-61); 10) "Campania felix", traduzione in inglese di Jeff Matthews, con testo a fronte, Napoli 2014, pp. 1-126, M. D'Auria; 11) "Una specchiera", con prefazione di Aurora Cacòpardo, Napoli 2015, M. D'Auria, pp. 1-87, presentato da A. Cacòpardo e Felice Zoena all'Ist. It. St. Filosofici il 29 aprile 2015, e da Ugo Criscuolo all'Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti di Napoli (Società Nazionale) il 4 novembre 2015; 12) "Pettirosso", con prefazione di Maria Rosaria Compagnone, Napoli 2015, M. D'Auria, pp. 1-95, presentato da Aurora Cacòpardo e M. R. Compagnone, moderatore Felice Zoena, all'Ist. It. St. Filosofici l'11 gennaio 2016; 13) "I sassi parlano", con prefazione di Anna Esposito, Napoli 2016, Iuppiter Edizioni, pp. 1-143, presentato il 15 dicembre 2016 da A. Esposito e A. Cacòpardo, moderatore Felice Zoena, all'Ist. It. St. Filosofici; 14) "L'amore come il vento. Poesie (2011-2015)", con un ricordo in memoria di Fanny di Paola Celentano Garzya, Napoli 2019, Iuppiter Edizioni, pp. 1-252, presentato l'8 ottobre 2019 a Napoli, alla Galleria degli Eventi, Palazzo Serra di Cassano, Interno A 14, da Anna Esposito, moderatore Espedito Pistone e a Trieste, all'Università Liberetà, da Anna Piccioni, l'8 novembre 2019; 15) "Delos. Poesie (2015-2019)", con prefazione di Enzo Santese, Napoli 2020, Iuppiter Edizioni, pp. 1-342, presentato a Trieste il 18 agosto 2020, da E. Santese, nel giardino di San Michele (vedere la recensione di Lucia Guidorizzi, in "Cartesensibili" (wordpress.com , 24 dicembre 2022), "Il sacro centro della poesia. Lucia Guidorizzi: a proposito di "Delos" di Giacomo Garzya"; 16) "Il riverbero delle parole. Poesie 2020-2022", con prefazione di Massimo Gherardini, Roma 2023, Dantebus Edizioni, pp. 1-96. pp. 1-96; 17) "Calendario 2024. Dantebus Margutta", Roma 2023, Dantebus Edizioni (dodici poesie abbinate, da gennaio a dicembre, ai poeti e scrittori: Merini, Garcìa Marquez, Wilde, Dante, Bukowski, Camilleri, Pasolini, Yourcenar, Hemingway, Allende, D'Annunzio e Virginia Woolf).

Dal 2003, sono state pubblicate sue poesie in varie antologie e riviste specializzate, quali per citare qualcuna, "Prospettive"; "Sentire"; "L'eco delle parole", Casa editrice Pagine, Roma 2014 e 2024; "Enciclopedia dei poeti italiani contemporanei", Villanova di Guidonia 2022, Aletti Editore; "Il federiciano Verde, XIV 2023", Villanova di Guidonia 2023, Aletti Editore; "Il federiciano Amaranto, XV 2024", Villanova di Guidonia 2024, Aletti Editore; "Tra un fiore colto e l'altro donato. Poesie d'amore 2023", Villanova di Guidonia 2024, Aletti Editore; "Verrà il mattino e avrà un tuo verso, 2023", Villanova di Guidonia 2024, Aletti Editore; "Dedicato a...poesie per ricordare. Giornata mondiale della Poesia, 2023", Villanova di Guidonia 2024, Aletti Editore; "Antologia del Nono Premio Internazionale Salvatore Quasimodo", Villanova di Guidonia 2024, Aletti Editore; "Stromboli, l'isola dei poeti", Villanova di Guidonia 2024, Aletti Editore. È stato sempre finalista e con "menzioni al merito," nei concorsi poetici a cui ha partecipato dal 2022: in particolare, "Poeta Federiciano" al XIV Concorso internazionale "Il Federiciano"; nel 2023, al secondo posto al "Quarto Premio Internazionale Fëdor Dostoevskij", col suo libro "Poesie" (1998-2010), Napoli 2011, M. D'Auria Editore e al sesto posto ex aequo, con "menzione speciale al merito", all' "Ottavo Premio internazionale Salvatore Quasimodo", presidente della giuria il figlio Alessandro, per il suo libro "Delos. Poesie 2015-2020", Napoli 2020, Iuppiter Edizioni.
Una ventina di sue poesie del 2014, tratte dal libro Giacomo Garzya, "Una specchiera", Napoli 2015, diventarono Video Poesie e si possono ascoltare e vedere su You Tube, come quattro sue poesie scritte nel 2020, "Il molo Audace", "Come ossidiana", "La scala era in un angolo buio" e "Eppinger 1848", pubblicate in Giacomo Garzya "Il riverbero delle parole", Roma 2023 (lette in occasione della XIV e XV edizione del Festival internacional de poesìa en todas partes "Palabra en el mundo 2020 e 2021", Koper-Capodistria). Sempre su You Tube si può vedere la sua Video Poesia, "Una lunga inutile attesa" (Trieste, 7 aprile 2023), pubblicata dalla Dantebus.com il 27 giugno 2023. Molte sue poesie sono state tradotte in inglese e in greco moderno, alcune in tedesco, spagnolo, arabo classico e una trentina da lui stesso in francese. Le poesie in greco moderno furono tradotte, una ventina d'anni fa, dall'indimenticato amico Costantino Nikas, ben quarantasette scelte dai suoi primi tre libri di poesie: "Solaria" (1998), "Maree" (2001), "Passato e presente" (2002); attualmente è in corso la traduzione di una cinquantina di poesie sulla Grecia da parte della grecista Grazia Fulciniti, anche queste già edite, ma da ripubblicare ad Atene. Inoltre, a Trieste, tra il 2019 (in vari Caffè letterari, ecc.) e il 6 marzo 2023 (al Knulp, in ricordo di Gabriella Valera Gruber) ha avuto molte occasioni di leggere pubblicamente le sue poesie più recenti, presentando anche il suo libro "L'amore come il vento", edito nel 2019, all'Università Liberetà di Trieste, su invito della relatrice Anna Piccioni (8 novembre 2019). È stato poi intervistato dalla poetessa Luisella Pacco, sul suo percorso di vita, tra gli Studi storici, la fotografia, la poesia e i viaggi, a Radio city Trieste, il 10 agosto del 2019. Tale intervista si può ascoltare su Citylegge, https://luisellapacco.wordpress.com e nel suo sito maree2001.it (cliccare su "Audio"). Ha, infine, curato il libro della figlia Fanny, tragicamente scomparsa il 6 febbraio 2008, Fanny Garzya, Scritti e racconti brevi, in appendice ricordi di lei, a cura del suo papà, Arte Tipografica Editrice, Napoli 2009. È consultabile anche in https://www.maree2001.it.

Dal 1981 al 2009 ha fotografato diapositive (oltre 15000), passando poi, dal 2009, al digitale. A partire dal 1994, ha esposto sue fotografie in varie mostre personali e collettive: a Napoli, a Palazzo Pignatelli, nella mostra personale: 1) "Forti affetti", 4-13 maggio 1994; a Napoli, alla Casina Pompeiana nella Villa comunale: 2) "Napoli Arte. Cento artisti a confronto", 17-23 dicembre 1994, (in tale mostra collettiva vinse il primo premio per la fotografia a colori); a Napoli, all'Oratorio dei nobili a Piazza del Gesù, con Pepi Merisio: 3) "Tesori di Piazza del Gesù ", 29 aprile-31 maggio 1995; a Napoli, all'Istituto Italiano per gli Studi filosofici (Palazzo Serra di Cassano), nelle mostre personali: 4) "Napoli 1999", 16-22 gennaio 1999, con presentazione di Renata De Lorenzo; 5) "Colori del tempo", 14-31 ottobre 2000 con presentazione di Renata De Lorenzo; 6) "Il mare che non si vede", 24 febbraio-15 marzo 2006, prorogata fino al 18 aprile 2006, con presentazione di Eugenio Mazzarella e Maurizio Ribera d'Alcalà, moderatore Enzo Pagliaro; a Napoli, da "Copyright", nella mostra personale: 7) "Santa Lucia", 29 dicembre 1997-30 marzo 1998; a Napoli, al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli): 8) "Vesuvio oggi" e "Vesuvio all'alba", nell'ambito della mostra "Napoli e il suo vulcano", 21 ottobre-19 novembre 2006; a Roma, nel Complesso del Vittoriano: 9) "Alla scoperta del Vesuvio", 12 gennaio-11 febbraio 2007. Dopo una lunga pausa di sedici anni, in seguito alla tragica scomparsa di sua figlia Fanny, ha ripreso a esporre sue foto in pubblico: a Trieste, alla Sala Xenia della Comunità Greco - Orientale, con presentazione del Teologo Mons. Ettore Malnati e del critico d'Arte Franco Rosso, nell'evento: 10) "La spiritualità cristiana nell'Arte. A Trieste", partecipando con tre sue poesie inedite alla Sezione "Letteratura" e alla Sezione "Fotografia" con sei foto, relative a quadri di Serena Nono sulla Passione di Cristo, "La Pittura dell'Amen", secondo la definizione dell'insigne Teologo e Arcivescovo Bruno Forte, 7-19 maggio 2024 (vedere il Catalogo curato da Franco Rosso alle pp. 35, 47-48, 59); a Trieste, alla Biblioteca consiliare "Livio Paladin", nella mostra personale: 11) "Non solo biblioteche. Oasi di raccolta e divulgazione di saperi", con presentazione critica di Franco Rosso, 23 maggio-21 giugno 2024.
Sulla sua fotografia ha pubblicato album e libri fotografici: Giacomo Garzya, 1) "Forti affetti", a cura di Adriano Mele, Napoli 1994; 2) "Napoli 1999", con prefazione di Renata De Lorenzo, Napoli 1999, Arte tipografica editrice; 3) "Le stagioni", con prefazione di Renata De Lorenzo (dodici stampe, di cui due di Riccardo Rossi), Napoli 2000, Arte tipografica editrice; 4) "Colori di Procida", con testi di Valeria del Vasto, Napoli 2002, Arte tipografica editrice; 5) "La mia Napoli", con prefazione di Renata De Lorenzo, Napoli 2014, Arte tipografica editrice; 6) "Le vie dell'immagine. Scatti in cammino", con prefazione di Massimo Gherardini, Roma 2023, Dantebus Edizioni, pp.1-202; 7) "Frammenti di Mediterraneo", con prefazione di Massimo Gherardini, Roma 2023, Dantebus Edizioni, pp. 1-200. Questi ultimi due, con oltre 360 foto, una retrospettiva di più di trent'anni di sua fotografia, sono stati presentati il 4 aprile 2024 da Franco Rosso a Trieste, allo storico Caffé San Marco ( vedi Francesca Schillaci, "Le vie dell'immagine di Giacomo Garzya dentro il Mediterraneo", ne "Il Piccolo" del 4 aprile 2024, p. 33). È, infine, di prossima uscita, un suo ottavo volume, "Fermo immagine a Nord Est", Trieste 2024, Franco Rosso Editore. A proposito delle sua poesia e della sua fotografia ha risposto sul "blog.dantebus.com" (Interviste d'Autore - Giacomo Garzya) alle domande postegli, il 6 marzo 2023, dalla Redazione della Dantebus Editrice di Roma sul suo libro di poesie "Il riverbero delle parole", Roma 2023, e su quello fotografico "Le vie dell'immagine", Roma 2023. Infine, ha scritto un articolo sul suo libro fotografico, monografico, "Frammenti di Mediterraneo", Roma 2023 (vedi Giacomo Garzya - Immagini e parole: due percorsi paralleli, 25 gennaio 2024, sul "blog.dantebus.com"). Intervista e articolo, ora, anche nel suo sito web https://www.maree2001.it .

Dal 1995 Giacomo Garzya ha scritto poesie sulle opere viste dal vivo di diversi artisti, soprattutto amici, che lo hanno ispirato: Mauro Martoriati, Franco Rosso, Serena Nono, Aldo Bressanutti, Carlo Fritsch, Antonio Trotta, Picasso, Ernst Ludwig Kirchner, Mimmo Paladino, Mario Giacomelli, Medardo Rosso, Salvador Dalì, Gil de Siloé, Osvaldo Moi, Antonio Oliveri del Castillo, Francesco Cioffi, Paolo Sandulli, Enzo e Nicola Pagano, Francesco Alessio, Céline Montmasson, Laura Bottaro, Daniela Pergreffi, Adriana Itri, Silvia Ciaccio, Patrizia Grubissa, Fabio Colussi, Cinzia Platania, Giovanni Alberti, Luisella Pacco, Mauro Marcellini, Daniela Foglia, nonché su musicisti di fama, su eventi e personaggi storici e letterari, come Tommaso Campanella, Mozart, Aung San Suu Kyi, Rainer Maria Rilke, Dino Campana, Alda Merini, Gustave Courbet, ecc. Ha scritto, poi, nel 1995, una recensione sui Murales, a Furore Alto, di Antonio Oliveri del Castillo; nel 2003 la presentazione della mostra fotografica di Antonio Caniparoli, "Poussières du Nepal" (Rouen e Parigi, Ambasciata del Nepal, maggio-giugno 2003); nel 2003 sulla mostra "Catabasi" di Francesco Alessio, Enzo e Nicola Pagano (cfr. "Il Mattino" del 10 gennaio 2004); il 28 febbraio 2014 presentò all'Humaniter di Napoli il libro di Aurora Cacopardo e Francesco D'Episcopo "Napoli: luoghi letterari", Napoli 2011, Iuppiter edizioni. La relazione fu pubblicata su una rivista napoletana (Giacomo Garzya, "Napoli: luoghi letterari", in "Chiaia magazine", IX, n.1-2, febbraio/marzo 2014); il 18 maggio 2016 presentò, con Francesco D'Episcopo, al PAN (Palazzo delle Arti di Napoli), il libro di Aurora Cacopardo "Sotto un contorto ulivo saraceno", Napoli 2015, Iuppiter edizioni (il testo della presentazione è nella home del suo sito https://www.maree2001.it ); nel 2022 ha scritto sulle attuali rielaborazioni fotografiche, Giacomo Garzya, "Alexandra Mitakidis, quando la Fotografia incontra la Poesia", in " Chiaia Magazine", Anno XVII, numero 100 - dicembre 2022, p. 23.

Sui libri di poesie e di fotografie di Giacomo Garzya hanno scritto presentazioni e prefazioni, nonché recensioni: Giuseppe Galasso, Giuseppe Pontiggia, Eugenio Mazzarella, Luigi Costanzo, Aurora Cacòpardo, Renata De Lorenzo, Luigi Mascilli Migliorini, Marcello Gigante, Mario Del Treppo, Patricia Bianchi, Franco Rosso, Adriana Pignani, Emanuela D'Amelio, Enzo Santese, Massimo Gherardini, Lucia Guidorizzi, Grazia Fulciniti, Anna Esposito, Silvana Lucariello, Maria Rosaria Compagnone, Jeff Matthews, Ugo Criscuolo, Riccardo Maisano, Anna Piccioni. Gli editori Massimiliano De Francesco e Francesco del Franco e i giornalisti Francesca Schillaci, Angela Matassa, Enzo Pagliaro, Fabrizio Coscia, Valeria del Vasto, Antonella Carlo, Giovanni Chianelli, Antonella Ciancio, Costanza Falanga, Carlo Franco, Lucilla Fuiano, Rossella Galletti, Maria Neve Iervolino, Chiara Pradelli, Rosanna Precchia, Tiziana Tricarico, Alessandra Troncone, Maurizio Vitiello.

Per tale critica vedere Giacomo Garzya, "Poesie (1998-2010)", Napoli 2011, M. D'Auria Editore, pp. 387-444 e soprattutto quanto è riportato nel suo aggiornato sito web "Poesia e fotografia di Giacomo Garzya" https://www.maree2001.it . In tale sito web vedere, inoltre, le sue gallerie fotografiche (con oltre 13000 foto) e, infine, in www.flickr.com i suoi numerosi album (120), con circa 22.000 foto. Per ulteriori informazioni vedi Giacomo Garzya in www.opac.sbn.it, nonché in Google. Dal 19 luglio 2023, infine, è stato messo in rete a cura della Redazione di "Poeti e Poesia" della Casa Editrice Pagine, Roma, un minisito di Giacomo Garzya al seguente link: http://autori.poetipoesia.com/minisiti-giacomo-garzya


BIO-BIBLIOGRAPHY OF GIACOMO GARZYA, UPDATED TO 19 MAY 2024

Giacomo Garzya (Naples, 22 November 1952), graduated in Modern History from the Federico II University of Naples, with 110 cum laude (1976), scholarship holder from the Italian Institute for Historical Studies (1976-1977), paid graduate researcher full of the CNR, former teacher of literary subjects in state schools, he published, between 1976 and 1983, works relating to the reorganization of the diocesan historical archive of Naples, edited by the Chair of Medieval and Modern History of Federico II, and historical essays on existing sources in the same Archive (Giacomo Garzya, 1) "Pastoral training and education. Notes on the Neapolitan clergy between 1650 and 1675", in "Historical archive for the Neapolitan provinces" XV, 1976; 2) "Recruitment and social mobility of the Neapolitan secular clergy between 1650 and 1675" and 3) "Recruitment and priesthood of the secular clergy of the diocese of Naples. Dynamics of a new pastoral policy in the second half of the seventeenth century", in "For the social and religious history of Southern Italy", edited by Giuseppe Galasso and Carla Russo, volumes I and II, Naples 1980 and 1982); then found, in the "Sacra Patrimonia" fund of the aforementioned Historical Archive, four autographs by Giambattista Vico, one of which was a holograph, published with the approval of Pietro Piovani, in the "Bulletin of the Center of Vichian Studies", IX 1979, Giacomo Garzya, "Unpublished Vichian autographs", pp. 119-123. He has also published several reviews and the critical edition (edition, introduction and notes) of the convent chronicle of Father Sosio Del Prete, Giacomo Garzya, "Diary-chronicle of the Institute of the Little Handmaids of Christ the King (1932-1952)" , in three volumes, Portici 1983, pp.I-XVI (presentation of Frajar), and pp. 1-884. Finally, for four years, from 1980 to 1983, he was editorial secretary of the quarterly magazine directed by Giuseppe Galasso, "Prospettive Settanta".

Giacomo Garzya, after having dealt with social and religious history, practiced photography and cultivated poetry. In fact, after an initial youthful interest, starting from the nineties he wrote poetry again, published between 1998 and 2023, in sixteen monographic books: Giacomo Garzya, 1) "Solaria", Naples 1998, pp.1-37, M. D'Auria Editore; 2) "Maree", with preface by Giuseppe Galasso, Naples 2001, pp.1-63, M. D'Auria; 3) "Passato e presente", Naples 2002, pp.1-73, Arte tipografica editrice, presented by Angela Matassa and Adriana Pignani, moderator Enzo Pagliaro, in Naples, on 30 January 2003, at the Italian Institute for Philosophical Studies ( Palazzo Serra di Cassano); 4) "The sea inside", with preface by Patricia Bianchi, Napoli 2005, pp.1-126, M. D'Auria, presented by P. Bianchi and Adriana Pignani, moderator Enzo Pagliaro, at the Institute. It. St. Filosofici, 10 May 2005 (with reading of a selection of poems by the actor Tommaso Bianco); 5) "Thinking is not thinking", with a preface by the philosopher and poet Eugenio Mazzarella, Naples 2009, pp.1-71, Bibliopolis, presented on 24 April 2009, at the Institute. It. St. Filosofici, by Patricia Bianchi and Valerio Petrarca, moderator Enzo Pagliaro, narrators: Paola Celentano Garzya and Giovanna Marmo; 6) "The journey of life", with preface by Riccardo Maisano, Naples 2010, pp.1-119, M. D'Auria, presented at the beginning of June 2010, in Naples, at the "Feltrinelli" in Piazza dei Martiri, by Giovanni Starace; 7) "Poems" (1998-2010), with presentation by Luigi Mascilli Migliorini, Naples 2011, pp.1-456, M. D'Auria, presented at the Institute. It. St. Filosofici, 12 May 2011, by L. Mascilli Migliorini, moderator Anna Esposito, with a choice of poems read by Maestro Carlo Forni; 8) "L'Amour et le violon", poems written by him, first in French, then translated into Italian, with the supervision and preface of Emanuela D'Amelio, Naples 2012, pp.1-65, M. D 'Auria; 9) "One year", with preface by Silvana Lucariello, Naples 2013, pp.1-74, M. D'Auria, presented by Silvana Lucariello and Eugenio Mazzarella at the Institute. It. St. Filosofici, 7 February 2014 ("A patch on the soul. A year by Giacomo Garzya", the report by E. Mazzarella, was published in 2019, in Giacomo Garzya, "Love like the wind", on pp. 59-61); 10) "Campania felix", English translation by Jeff Matthews, with facing text, Naples 2014, pp. 1-126, M. D'Auria; 11) "A mirror", with preface by Aurora Cacòpardo, Naples 2015, M. D'Auria, pp. 1-87, presented by A. Cacòpardo and Felice Zoena at the Institute. It. St. Filosofici on 29 April 2015, and by Ugo Criscuolo at the Academy of Archaeology, Letters and Fine Arts of Naples (National Society) on 4 November 2015; 12) "Pettirosso", with preface by Maria Rosaria Compagnone, Naples 2015, M. D'Auria, pp. 1-95, presented by Aurora Cacòpardo and M. R. Compagnone, moderator Felice Zoena, at the Institute. It. St. Filosofici on 11 January 2016; 13) "The stones speak", with preface by Anna Esposito, Naples 2016, Iuppiter Edizioni, pp. 1-143, presented on 15 December 2016 by A. Esposito and A. Cacòpardo, moderator Felice Zoena, at the Institute. It. St. Philosophical; 14) "Love like the wind. Poems (2011-2015)", with a memory in memory of Fanny by Paola Celentano Garzya, Naples 2019, Iuppiter Edizioni, pp. 1-252, presented on 8 October 2019 in Naples, at the Galleria degli Eventi, Palazzo Serra di Cassano, Interno A 14, by Anna Esposito, moderator Espedito Pistone and in Trieste, at the Liberetà University, by Anna Piccioni, on 8 November 2019; 15) "Delos. Poems (2015-2019)", with preface by Enzo Santese, Naples 2020, Iuppiter Edizioni, pp. 1-342, presented in Trieste on 18 August 2020, by E. Santese, in the garden of San Michele (see the review by Lucia Guidorizzi, in "Cartesensibili" (wordpress.com, 24 December 2022), "The sacred center of poetry . Lucia Guidorizzi: about "Delos" by Giacomo Garzya"; 16) "The reverberation of words. Poems 2020-2022", with preface by Massimo Gherardini, Rome 2023, Dantebus Edizioni, pp. 1-96. pp. 1-96; 17) "Calendar 2024. Dantebus Margutta", Rome 2023, Dantebus Edizioni (twelve poems combined, from January to December, with poets and writers: Merini, Garcìa Marquez, Wilde, Dante, Bukowski, Camilleri, Pasolini, Yourcenar, Hemingway, Allende , D'Annunzio and Virginia Woolf).

Since 2003, his poems have been published in various anthologies and specialized magazines, such as "Prospettive" to name a few; "Feel"; "The echo of words", Pagine publishing house, Rome 2014 and 2024; "Encyclopedia of contemporary Italian poets", Villanova di Guidonia 2022, Aletti Editore; "Il federiciano Verde, XIV 2023", Villanova di Guidonia 2023, Aletti Editore; "Il federiciano Amaranto, XV 2024", Villanova di Guidonia 2024, Aletti Editore; "Between one picked flower and another donated. Love poems 2023", Villanova di Guidonia 2024, Aletti Editore; "The morning will come and it will have your verse, 2023", Villanova di Guidonia 2024, Aletti Editore; "Dedicated to...poems to remember. World Poetry Day, 2023", Villanova di Guidonia 2024, Aletti Editore; "Anthology of the Ninth International Salvatore Quasimodo Prize", Villanova di Guidonia 2024, Aletti Editore; "Stromboli, the island of poets", Villanova di Guidonia 2024, Aletti Editore. He has always been a finalist and with "mentiones of merit" in the poetic competitions in which he has participated since 2022: in particular, "Poeta Federiciano" at the XIV International Competition "Il Federiciano"; in 2023, second place at the "Fourth International Fyodor Dostoevsky Prize", with his book "Poems" (1998-2010), Napoli 2011, M. D'Auria Editore and sixth place ex aequo, with "special mention of merit" , at the "Eighth International Salvatore Quasimodo Prize", president of the jury is his son Alessandro, for his book "Delos. Poesie 2015-2020", Naples 2020, Iuppiter Edizioni.
About twenty of his poems from 2014, taken from the book Giacomo Garzya, "Una specchiera", Napoli 2015, became Video Poems and can be listened to and seen on You Tube, like four of his poems written in 2020, "Il molo Audace", " Come obsidian", "The staircase was in a dark corner" and "Eppinger 1848", published in Giacomo Garzya "Il riverbero delle parole", Rome 2023 (read on the occasion of the XIV and XV edition of the Festival internacional de poesìa en todas partes " Word in the world 2020 and 2021", Koper-Koper). Also on You Tube you can see his Video Poetry, "A long useless wait" (Trieste, 7 April 2023), published by Dantebus.com on 27 June 2023. Many of his poems have been translated into English and modern Greek, some in German, Spanish, classical Arabic and about thirty by himself in French. The poems in modern Greek were translated, about twenty years ago, by his unforgettable friend Costantino Nikas, forty-seven choices from his first three books of poems: "Solaria" (1998), "Maree" (2001), "Passato e presente" (2002); currently the translation of around fifty poems on Greece by the Greek scholar Grazia Fulciniti is underway, these too have already been published, but are to be republished in Athens. Furthermore, in Trieste, between 2019 (in various literary cafés, etc.) and 6 March 2023 (at the Knulp, in memory of Gabriella Valera Gruber) he had many opportunities to publicly read his most recent poems, also presenting his book "Love like the wind", published in 2019, at the Liberetà University of Trieste, at the invitation of the speaker Anna Piccioni (8 November 2019). He was then interviewed by the poet Luisella Pacco, on his life path, including historical studies, photography, poetry and travel, on Radio city Trieste, on 10 August 2019. This interview can be listened to on Citylegge, https:/ /luisellapacco.wordpress.com and on its website maree2001.it (click on "Audio"). Finally, he edited the book of his daughter Fanny, who tragically passed away on 6 February 2008, Fanny Garzya, Writings and short stories, memories of her in the appendix, edited by her father, Arte Tipografica Editrice, Napoli 2009. It can also be consulted at https ://www.maree2001.it.

From 1981 to 2009 you photographed slides (over 15,000), then moving on to digital from 2009. Starting from 1994, you have exhibited your photographs in various personal and collective exhibitions: in Naples, at Palazzo Pignatelli, in the personal exhibition: 1) "Forti affetti", 4-13 May 1994; in Naples, at the Casina Pompeiana in the Villa Comunale: 2) "Naples Art. One hundred artists in comparison", 17-23 December 1994, (in this collective exhibition he won the first prize for color photography); in Naples, at the Oratorio dei nobili in Piazza del Gesù, with Pepi Merisio: 3) "Treasures of Piazza del Gesù", 29 April-31 May 1995; in Naples, at the Italian Institute for Philosophical Studies (Palazzo Serra di Cassano), in personal exhibitions: 4) "Napoli 1999", 16-22 January 1999, with presentation by Renata De Lorenzo; 5) "Colours of time", 14-31 October 2000 with presentation by Renata De Lorenzo; 6) "The sea that cannot be seen", 24 February-15 March 2006, extended until 18 April 2006, with presentation by Eugenio Mazzarella and Maurizio Ribera d'Alcalà, moderator Enzo Pagliaro; in Naples, from "Copyright", in the personal exhibition: 7) "Santa Lucia", 29 December 1997-30 March 1998; in Naples, at the PAN (Palazzo delle Arti di Napoli): 8) "Vesuvius today" and "Vesuvius at dawn", as part of the exhibition "Naples and its volcano", 21 October - 19 November 2006; in Rome, in the Vittoriano Complex: 9) "Discovering Vesuvius", 12 January-11 February 2007. After a long pause of sixteen years, following the tragic death of his daughter Fanny, he resumed exhibiting his photos in public: in Trieste, at the Sala Xenia, with presentation by the Theologian Mons. Ettore Malnati and the art critic Franco Rosso, in the event: 10) "Christian spirituality in Art. In Trieste", participating with three of his unpublished poems in the "Literature" Section and in the "Photography" Section with six photos, relating to Serena's paintings Ninth on the Passion of Christ, "The Painting of the Amen", according to the definition of the illustrious Theologian and Archbishop Bruno Forte, 7-19 May 2024 (see the Catalog edited by Franco Rosso on pp. 35, 47-48, 59) ; in Trieste, at the "Livio Paladin" council library, in the personal exhibition: 11) "Not just libraries. Oasis of collection and dissemination of knowledge", with critical presentation by Franco Rosso, 23 May-21 June 2024.
She has published photo albums and books on his photography: Giacomo Garzya, 1) "Forti affection", edited by Adriano Mele, Naples 1994 ; 2) "Napoli 1999", with preface by Renata De Lorenzo, Napoli 1999, Arte tipografica editrice; 3) "The seasons", with preface by Renata De Lorenzo (twelve prints, of which two by Riccardo Rossi), Napoli 2000, Arte tipografica editrice; 4) "Colors of Procida", with texts by Valeria del Vasto, Naples 2002, Arte tipografica editrice; 5) "La mia Napoli", with preface by Renata De Lorenzo, Naples 2014, Arte tipografica editrice; 6) "The ways of the image. Shots on the way", with preface by Massimo Gherardini, Rome 2023, Dantebus Edizioni, pp.1-202; 7) "Fragments of the Mediterranean", with preface by Massimo Gherardini, Rome 2023, Dantebus Edizioni, pp. 1-200. The latter two, with over 360 photos, a retrospective of more than thirty years of his photography, were presented on 4 April 2024 by Franco Rosso in Trieste, at the historic Caffé San Marco (see Francesca Schillaci, "The streets of the image by Giacomo Garzya inside the Mediterranean", in "Il Piccolo" of 4 April 2024, p. 33). Finally, his eighth volume, "Fermo Immagine a Nord Est", Trieste 2024, Franco Rosso Editore, is soon to be released. Regarding his poetry and photography, he responded on "blog.dantebus.com" (Author Interviews - Giacomo Garzya) to the questions posed to him, on 6 March 2023, by the editorial staff of Dantebus Editrice in Rome on his book of poems " Il riverbero delle parole", Rome 2023, and on the photographic one "Le vie dell'immagine", Rome 2023. Finally, he wrote an article on his monographic photographic book, "Frammenti di Mediterraneo", Rome 2023 (see Giacomo Garzya - Images and words: two parallel paths, 25 January 2024, on "blog.dantebus.com"). Interview and article, now, also on his website https://www.maree2001.it.

Since 1995 Giacomo Garzya has written poems on the live works of various artists, especially friends, who inspired him: Mauro Martoriati, Franco Rosso, Serena Nono, Aldo Bressanutti, Carlo Fritsch, Antonio Trotta, Picasso, Ernst Ludwig Kirchner, Mimmo Paladino, Mario Giacomelli, Medardo Rosso, Salvador Dalì, Gil de Siloé, Osvaldo Moi, Antonio Oliveri del Castillo, Francesco Cioffi, Paolo Sandulli, Enzo and Nicola Pagano, Francesco Alessio, Céline Montmasson, Laura Bottaro, Daniela Pergreffi, Adriana Itri, Silvia Ciaccio, Patrizia Grubissa, Fabio Colussi, Cinzia Platania, Giovanni Alberti, Luisella Pacco, Mauro Marcellini, Daniela Foglia, as well as on famous musicians, historical and literary events and figures, such as Tommaso Campanella, Mozart, Aung San Suu Kyi, Rainer Maria Rilke, Dino Campana, Alda Merini, Gustave Courbet, etc. Then, in 1995, he wrote a review of the Murales, a Furore Alto, by Antonio Oliveri del Castillo; in 2003 the presentation of the photographic exhibition by Antonio Caniparoli, "Poussières du Nepal" (Rouen and Paris, Embassy of Nepal, May-June 2003); in 2003 on the "Catabasi" exhibition by Francesco Alessio, Enzo and Nicola Pagano (see "Il Mattino" of 10 January 2004); on 28 February 2014 he presented the book by Aurora Cacopardo and Francesco D'Episcopo "Naples: literary places", Naples 2011, Iuppiter editions, at the Humaniter in Naples. The report was published in a Neapolitan magazine (Giacomo Garzya, "Naples: literary places", in "Chiaia magazine", IX, n.1-2, February/March 2014); on 18 May 2016 he presented Aurora Cacopardo's book "Sotto un contorto ulivo saraceno" at the PAN (Palazzo delle Arti in Naples), Naples 2015, Iuppiter edizioni (the text of the presentation is on the home page of her website https://www .maree2001.it); in 2022 Giacomo Garzya wrote about current photographic reworkings, "Alexandra Mitakidis, when Photography meets Poetry", in "Chiaia Magazine", Year XVII, number 100 - December 2022, p. 23.

The following have written presentations and prefaces, as well as reviews, on Giacomo Garzya's books of poems and photographs: Giuseppe Galasso, Giuseppe Pontiggia, Eugenio Mazzarella, Luigi Costanzo, Aurora Cacòpardo, Renata De Lorenzo, Luigi Mascilli Migliorini, Marcello Gigante, Mario Del Treppo, Patricia Bianchi, Franco Rosso, Adriana Pignani, Emanuela D'Amelio, Enzo Santese, Massimo Gherardini, Lucia Guidorizzi, Grazia Fulciniti, Anna Esposito, Silvana Lucariello, Maria Rosaria Compagnone, Jeff Matthews, Ugo Criscuolo, Riccardo Maisano, Anna Piccioni. The editors Massimiliano De Francesco and Francesco del Franco and the journalists Francesca Schillaci, Angela Matassa, Enzo Pagliaro, Fabrizio Coscia, Valeria del Vasto, Antonella Carlo, Giovanni Chianelli, Antonella Ciancio, Costanza Falanga, Carlo Franco, Lucilla Fuiano, Rossella Galletti, Maria Neve Iervolino, Chiara Pradelli, Rosanna Precchia, Tiziana Tricarico, Alessandra Troncone, Maurizio Vitiello. For this criticism see Giacomo Garzya, "Poesie (1998-2010)", Napoli 2011, M. D'Auria Editore, pp. 387-444 and above all what is reported in his updated website "Poetry and photography by Giacomo Garzya" https://www.maree2001.it. On this website you can also see his photo galleries (with over 13,000 photos) and, finally, on www.flickr.com his numerous albums (120), with around 22,000 photos. For further information see Giacomo Garzya on www.opac.sbn.it, as well as on Google.
Finally, since 19 July 2023, a minisite by Giacomo Garzya has been put online by the editorial staff of "Poeti e Poesia" of the Pagine Publishing House, Rome at the following link: http://autori.poetipoesia.com/minisiti-giacomo-garzya


DALLA COMMEMORAZIONE DI ANTONIO GARZYA, SOCIO CORRISPONDENTE DAL 1989, ORDINARIO NON RESIDENTE DAL 2001 DELL'ACCADEMIA DELLE SCIENZE DI TORINO, TENUTASI IL 9 APRILE 2013

(in "Atti dell'Acc. delle Sc. di Torino, Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche", vol. 147, 2013, pp. 27-40)

1. Nato a Brindisi il 22 gennaio 1927 [e scomparso a Telese Terme il 6 marzo 2012], Garzya compì gli studi liceali a Lecce presso il Liceo Palmieri. Il capoluogo salentino restò per tutta la sua vita il luogo della memoria, reso ancor piú caro dalla sopravvivenza del ‘griko’ nel suo dialetto, quel ‘griko’ al quale ha dato non pochi contributi [cfr., fra i titoli piú recenti in argomento, «Domenico Comparetti e il griko», ora in A. Garzya, "Per un’idea della Grecia. Scritti dal 1995 al 2011", a cura di Anna Caramico, Napoli, Bibliopolis 2012, pp. 192-210. Questo interesse va inquadrato peraltro nel campo piú vasto della grecità italo bizantina e, in linea piú larga, alla sue radici nell’antica Magna Graecia: cfr. La poesia lirica della Magna Grecia («Quaderni di Le Parole e le Idee» XIII), Napoli 1970; «Echi di cultura antica nell’Italia bizantina», in Vichiana 12, 1982 (Miscellanea …Arnaldi), pp. 143-149; «Note di storia letteraria e linguistica dell’Italia meridionale dalle origini al VI sec. d.C.», in A. Garzya (ed.), "Contributi alla cultura greca dell’Italia meridionale", Napoli 1989, pp. 1-132; i contributi alla editio princeps del lessico greco-latino del Collegio di Arms (purtroppo lasciata in progress), apparsi in varie sedi a partire dagli anni 90. Cfr. anche "Tradizioni scrittorie e storico-culturali nell’Italia meridionale tardoantica e medievale", ora in "Percorsi e tramiti di cultura. Saggi sulla civiltà letteraria tardoantica e bizantina con una giunta sulla tradizione degli studî classici", Napoli 1997, pp. 83-96; «L’apporto della Magna Graecia alla cultura europea», ora in "Per un’idea della Grecia", cit., pp. 41-53]. Conseguita la maturità classica, s’iscrisse (1945) alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Federiciana, affrontando il percorso delle lettere classiche. L'antica capitale del Regno meridionale viveva nell’immediato dopoguerra, fra i giovani e nei suoi ambienti migliori, una tensione culturale e morale, ispirata dall’esigenza del recupero delle memorie dopo la lunga dittatura e gli orrori della guerra. Questo risveglio aveva a riferimento Benedetto Croce, allora al fecondo tramonto della sua vita. Garzya nutrì per il Croce grande rispetto e venerazione: da lui derivò quell’acuto senso storico che ne ha animato la ricerca e l’interesse attivamente manifestato per l’opera di Giambattista Vico. Conseguita la laurea in Lettere (1949), con una tesi sull’Andromaca di Euripide, che ebbe a relatore il suo maestro Vittorio De Falco, fu da questo avviato alla ricerca: assistente incaricato alla cattedra di Letteratura Greca, usufruì nei primi anni Cinquanta di una borsa di studio in Belgio, soggiorno che segnò anche per altro e più importante aspetto un momento fondamentale e duraturo della sua vita: dal Belgio portava in Italia come sposa l’adorata Jacqueline, che non gli ha voluto di molto sopravvivere. Nel 1953, a soli quattro anni dalla laurea e già con un robusto supporto di pubblicazioni, conseguiva la libera docenza in Filologia Greca e Latina. Vincitore nel concorso per l’insegnamento delle lettere classiche nei Licei, fu docente di Lettere Greche e Latine dal 1954 al 1965, al Liceo Plinio Seniore di Castellammare di Stabia e indi al Liceo Garibaldi di Napoli, che ha voluto ora dedicargli la ricca biblioteca. Nell’anno scolastico 1965-1966 fu preside del Liceo Classico Statale di Venafro. Dell’insegnamento nei gloriosi Licei classici di quel tempo, non ancora toccati dalle moderne improvvisate riforme, il Nostro conservò sempre un orgoglioso ricordo. Negli stessi anni dell’insegnamento liceale, ricoprí incarichi d’insegnamento nella Facoltà di Lettere napoletana: di Filologia Bizantina (1960-1961) e poi, per un quinquennio (1961-1966), di Papirologia. E come professore di Papirologia ebbi a conoscerlo e a frequentarne, nei lontani anni 1964-1965 e 1965-1966, le puntuali e ‘seminariali’ lezioni, nelle quali l’ancor giovane docente dava manifestazione di vasta cultura, di vigorosa metodologia e di acuta conoscenza dei testi. Già compreso nella terna dei vincitori del concorso di Letteratura Greca bandito dalla Università degli Studi di Cagliari (1958), risultato poi senza esito per motivi sui quali egli mai volle esprimersi chiaramente, solo nel 1966-1967, a sèguito di altro concorso, fu chiamato quale professore straordinario di Filologia e Storia Bizantina nella rinata (1964) Facoltà di Lettere e Filosofia della Università di Macerata. In quella Università, qualche anno dopo la laurea, che conseguii a Napoli sotto la sua guida (1966), ebbi l’opportunità di raggiungerlo e collaborare con lui prima come borsista ministeriale e poi come assistente ordinario. Nel triennio maceratese (1966-1969) Garzya affiancò l’insegnamento di titolarità con quello della Letteratura Latina: i suoi corsi su Sinesio e su Ammiano Marcellino nel 1968-1969, i seminari sulla retorica bizantina del XII secolo vertenti su testi inediti di Michele Italico e di Niceforo Basilace, esponenti di spicco della letteratura dell’età dei Comneni, restano tuttora bene impressi nella mia memoria e costituirono per me, ‘classicista’ di formazione e con interessi solo ‘marginali’ oltre il classico, l’avvio all’esplorazione di un mondo fino ad allora ingiustamente trascurato. Doctor honoris causa (1967) dell’Università di Tolosa, rientrò a Napoli nel 1969 quale professore ordinario di Filologia Bizantina (la ‘chiamata’, a che io so, fu fortemente voluta da Vittorio De Falco – Garzya aveva altre aspirazioni: la sede maceratese non gli dispiaceva e si parlava allora di una sua futura ‘chiamata’ a Bologna quale successore di Carlo Del Grande, ma non poté sottrarsi al desiderio del suo maestro). Insegnò Filologia Bizantina dal 1969 al 1981 (dal 1973 esercitò per incarico anche l’insegnamento di Filologia Greca Medioevale e Neoellenica, disciplina da lui introdotta nel percorso istituzionale delle lettere classiche); dal 1° novembre 1981 e fino alla messa fuori ruolo (1998-1999) ricoprí la prima cattedra di Letteratura Greca, già di Vittorio De Falco. Nel 1975-1976 fu Gastprofessor di Bizantinistica alla Wiener Universität; nel triennio 1985-1988, a sèguito della scomparsa di J. Grosdidier de Matons, fu chiamato quale Professeur associé di greco medioevale a la Sorbonne, Ateneo con il quale ha mantenuto fino alla fine rapporti sempre piú cordiali e fecondi. In quiescenza dal 1° novembre 2002, dopo il triennio di ‘fuori ruolo’, ebbi l’occasione e l’onore, quale direttore dell’allora Dipartimento di Filologia Classica “Francesco Arnaldi” dell’Università federiciana, di avviare la procedura per la sua proclamazione a professore emerito. A Napoli l’avevo raggiunto, dopo alcune esperienze in vari Atenei, nel 1982, suo successore nell’insegnamento di Filologia Bizantina, indi, dal 1995, collega, per successione a Marcello Gigante, sulla seconda cattedra di Letteratura Greca, per poi trasferirmi, per successione, sulla prima cattedra già sua. Socio ordinario residente della Accademia Pontaniana dal 1970, ne è stato Vice Presidente (1996-2002) e Presidente (2002-2008) e poi Presidente onorario; Socio ordinario residente della Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti della Società Nazionale di Scienze Lettere e Arti in Napoli dal 1988 (Presidente negli anni 1997-1999, 2001-2005 e 2009-2011); Socio onorario della Accademia dei Catenati di Macerata (dal 1967); Socio corrispondente della Accademia Peloritana dei Pericolanti (dal 1972); Socio corrispondente (dal 1974) della Österreichische Akademie der Wissenschaften; Socio corrispondente (1989) e ordinario (2001) di questa gloriosa Accademia delle Scienze; Socio corrispondente della Accademia di Atene (dal 2001) e (dal 1998) Socio corrispondente straniero de l’Académie des Inscriptions et Belles-Lettres (Paris). E ancora: Membro onorario dal 1980 della Ἑταιρεία Βυζαντινῶν Σπουδῶν e dal 1989 anche della Ἑταιρεία Ῥωμαικῶν Σπουδῶν; Vice Presidente del Centro Internacional da Latinidade “Léopold Senghor” (Coimbra); responsabile per l’Università Federico II per la convenzione con Paris-Sorbonne (Paris IV) per gli studi sulla medicina greca; a lungo coordinatore del dottorato di ricerca in Filologia Greca e Latina nell’Ateneo napoletano.

2. Individuare nella vastissima produzione scientifica di Antonio Garzya un percorso caratterizzante è impresa ardua, poiché egli conobbe e batté da maestro molte strade. Mi limiterò ai soli dati essenziali. Grecista e filologo classico, greco e latino (si veda, fra gli altri, un suo pregevole studio sul Rudens plautino) ["Note al Rudens di Plauto" («Quaderni di Le Parole e le Idee» VII), Napoli 1967; «À propos de l’interprétation du Rudens de Plaute», in Hommages à Marcel Renard, I, Bruxelles 1968, pp. 365-373, ristampato in "La Parola e la scena. Studi sul teatro antico da Eschilo a Plauto", Napoli, Bibliopolis, 1997, pp. 397-407] , bizantinista e neoellenista, fu un ‘umanista’ nel significato piú pieno del termine: i lunghi anni di studio e la mai interrotta frequenza dei maggiori centri culturali del continente europeo, agevolata anche dalla perfetta conoscenza, orale e scritta, delle principali lingue della scienza, gli consentirono una singolare παιδεία: con lui riusciva possibile discutere non solo di antico, ma anche di qualsiasi argomento di letteratura, di cultura e di pensiero. Come grecista, i suoi interessi coprivano tutto l’arco storico della Grecità, da Omero all’età moderna, con conoscenza minuta dei testi e profondità di riflessione. Tendenzialmente storicista, ma non condizionato da ideologie, era solito rifiutare concetti ‘classicistici’ molto abusati, quali quelli dell’attualità o dell’uniforme continuità dell’Antico, e del greco in particolare: era solito rifiutare concetti ‘classicistici’ molto abusati, quali quelli dell’attualità o dell’uniforme continuità dell’Antico, e del greco in particolare: se nel greco la continuità si pone soprattutto in riguardo all’aspetto linguistico, avendo quella lingua mantenuto sostanzialmente la sua struttura grazie anche alla mediazione bizantina e all’assenza di un vero e proprio medioevo greco, inteso almeno nel senso occidentale, questa continuità andava coniugata con la diversità delle varie epoche e con la diversità all’interno delle varie epoche, con la condizione geopolitica dell’ambiente grecofono, con il dibattito delle idee, sempre rinnovato, quand’anche latente in forme letterarie in apparenza atrofizzate. Come antichista, Garzya avviò la sua produzione scientifica col teatro e con la lirica arcaica, e non poteva darsi altrimenti per un allievo di Vittorio De Falco. Riguardo al teatro, maturò ben presto l’esperienza acquisita nell’elaborazione della tesi di laurea e diede alle stampe una serie di contributi euripidei, alcuni poi raccolti nel volume "Studi su Euripide e Menandro" (1961); nel 1962 vide la luce la monografia "Pensiero e tecnica drammatica in Euripide" (rist. 1987); intanto aveva allestito edizioni scolastiche, ma ricche di dottrina, dell’Ecuba (1955, 1984), dell’Andromaca (1963), degli Eraclidi (1958, 1995), preludio alle edizioni teubneriane dell’"Andromaca" e degli "Eraclidi" e dell’"Alcesti" [Euripides, Heraclidae, Lipsiae 1972; Euripides, Andromacha, Lipsiae 1978; Euripides, Alcesti, Lipsiae 1980 (1983). La sua edizione dell’Alcesti ebbe versione neogreca ad Atene nel 1985; di questa tragedia curò anche (1992) uno splendido adattamento teatrale per le rappresentazioni siracusane]. Nella prestigiosa collana lipsiense aveva già edito (1963) l’"Ixeuticon" di Dionigi, prima testimonianza di altro interesse, anch’esso di tradizione nella filologia classica napoletana, per i testi scientifici e tecnici. Nel campo della lirica, ricordiamo il saggio su Mimnermo [cfr. «Ricerche intorno a Mimnermo e alla sua opera», in Ann. della Facoltà di Lettere e Filosofia della Università degli Studi di Napoli, I, 1951, pp. 8-28; cfr. anche il suo intervento al dibattito su Mimnermo in Maia 17, 1965, pp. 370-373 e 385] e poi le edizioni di Alcmane (Napoli 1954) e di Teognide (Firenze 1958), l’antologia tuttora preziosa dei "Lirici Greci" (Roma 1959, più volte ristampata), condotta in collaborazione con Raffaele Cantarella, e vari saggi e note filologiche, in parte poi raccolti nel volume (Napoli 1963) "Studi sulla lirica greca da Alcmane al primo Impero". Nel 1972 Garzya pubblicava, per i tipi di Paravia, una "Storia della letteratura greca", anch’essa oggetto di successive ristampe, che ottenne un vasto successo di consensi. Questa "Storia della letteratura greca", dalla scrittura accattivante e dalla struttura snella, ebbe peculiarità non da un accumulo meccanico di nozioni talora disorganiche e prolisse (si pensi, ad esempio, alle interminabili pagine che tradizionalmente occupano in testi consimili la cosiddetta questione omerica o quella sull’origine della tragedia, o anche a deviazioni estetizzanti), ma dalla individuazione e dalla proposizione di problemi, dalla robusta visione, d’insieme e al contempo particolareggiata, del fenomeno letterario come sviluppo sostanzialmente coerente di una civiltà di pensiero e di forme. In piú, la sua Storia della letteratura greca fu all’epoca fra le poche a rompere con gli schemi del classicismo e a dare rilievo e interpretazione, in agili e accattivanti capitoli animati, per cosí dire, da spirito mazzariniano, alla letteratura del dopo Costantino, alla produzione tardoantica, pagana e cristiana, che veniva usualmente sbrigata da altri in poche pagine spesso animate da un atteggiamento di sprezzante sussiego per un’epoca giudicata di decadenza.

3. L'interesse per il teatro tragico, di cui si è detto già sopra, lo accompagnò nel suo cammino piú maturo. Nel 1965, nel saggio "Le tragique du Prométhée enchaîné d’Éschyle" [Mnemosyne s. IV, 18, 1965, pp. 113-125 (ristampato in "La parola e la scena", cit., pp. 223-236)] egli s’interrogava sul problema del ‘tragico’ e della ‘colpa tragica’, che diverrà fra i motivi piú fecondi della sua riflessione, sorretta dalla conoscenza di prima mano delle interpretazioni del ‘tragico’ nella Grecia del V a. C. sviluppate nella tradizione del pensiero idealistico fra tardo Settecento e prima metà del Novecento. Lo studioso era tuttavia consapevole che si trattava solo di interpretazioni moderne del ‘tragico’, restando aperto il problema di accertare no a che punto Eschilo e i tragici ne avessero avuto coscienza. «I Greci – scriveva in una conferenza accademica – non ebbero una qualche preoccupazione teoretica per tale categoria (del ‘tragico’) – quale ha avuta il pensiero moderno, da Hegel a Jaspers, da Hölderlin a Scheler. I loro poeti tragici ne ebbero però l’intuizione profonda e la trasmisero, seppur per rari sprazzi, ai loro successori sulla scena europea. Contrariamente alla credenza che l’eroe della tragedia greca sia una sorta di automa dominato dal fato, i personaggi presentati sulla scena dai poeti hanno, sí, qualcosa d’ineluttabile con cui confrontarsi, ma questo qualcosa è la libera scelta fra due vie, non un evento a senso unico. La tragicità di tale scelta è data dal fatto che essa sfocia nell’annientamento dell’eroe consapevole dell’irrimediabilità della sua rovina. Lo sviluppo successivo della vicenda mostra poi che l’exitus tragicamente ricercato si rivela portatore d’un ordine nuovo e piú giusto, ma questo rimane extra tragoediam» [cfr. "Per un’idea della Grecia, Seduta inaugurale dell’anno accademico 2000", Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti in Napoli, Napoli 2000, pp. 25-32, ora in "Per un’idea della Grecia", cit. (rif. a pp. 124 s.)] È evidente che Euripide, molto piú che Sofocle, ebbe a rappresentare sotto questo aspetto un momento di rottura rispetto a Eschilo: in effetti egli, già nei primi drammi a noi pervenuti, risulta piuttosto estraneo alle teorie del ‘tragico’ di stampo idealistico. Euripide aveva segnato l’esordio scientifico di Garzya: è opportuno ritornare brevemente alla sua monografia del 1962 dal significativo sottotitolo "Saggio sul motivo della salvazione nei suoi drammi". "Chi legge il teatro euripideo – leggiamo nella Premessa al volume – s’imbatte in un gran numero di drammi nei quali la situazione s’impernia sulla salvazione di un personaggio, o di un gruppo di personaggi. L’attesa della salvazione costituisce una nota essenziale della Stimmung d’insieme, la sua realizzazione il centro maggiore d’interesse e la forza motrice dell’azione. Tutto ciò non può essere casuale e impone l’obbligo di una compiuta indagine;" e poi: "Già la prima riflessione mostra che il ‘motivo’ è una delle risorse chiave della drammaturgia. Ma sarebbe stolto considerare un poeta come Euripide un puro tecnico della scena, un ricercatore di ‘effetti’, sia pure abilissimo. In lui la tecnica drammatica è un momento importante del processo creativo, ma non la si può concepire avulsa da un contesto ideale e da una istanza morale […] Toccando di un motivo come questo della salvazione si attinge al fondo stesso della personalità euripidea". Ma di che salvazione può parlarsi in un contesto precristiano?: "La parola salvazione suscita istintivamente […] il richiamo all’escatologia cristiana. Ma nessuno oserà tradurre il socratico σῴζειν τὴν ψυχήν con ‘salvarsi l’anima’. La salvazione della quale si parla […] è dunque qualcosa di diverso e non avrà difficoltà a coglierne il significato il lettore che abbia qualche familiarità col mondo antico" [cfr. "Pensiero e tecnica drammatica", cit., pp. 15 s.]. Detto altrimenti, la salvazione dei personaggi euripidei non comportava, o non sempre comportava, un riscatto sul piano morale. Questa chiave di lettura di Euripide non era del tutto nuova e Garzya ne rendeva conto nella discussione e nelle note; altri avevano toccato il motivo, ma solo occasionalmente; nuovo era ora il tentativo di comprendere sotto di esso la produzione tragica di Euripide pressoché per intera. Lo studioso si poneva cosí su di un sentiero non convenzionale, superando schemi interpretativi allora di moda (si pensi agli studi di un Gennaro Perrotta o di un André Rivier). Adottata questa linea interpretativa, veniva a cadere in secondo piano la ricerca di quegli elementi per cosí dire evenemenziali, tesi all’individuazione di situazioni storico-politiche che avessero potuto influenzare la produzione drammatica, sulla base di allusioni non sempre perspicue e talora soggettive. Col mettere in atto il procedimento della salvazione – proseguiva Garzya nel suo discorso – Euripide si poneva sulla linea dell’ideale soterico presente già nell’epica. In questa, il còmpito della salvazione era messo in atto dal dio e l’uomo finiva per essere «un segno esterno, o un’ipostasi tangibile, del gioco di azioni e reazioni che si svolge al di fuori di lui ad opera di potenze al di sopra di lui». E cosí anche nella lirica arcaica (esempi da Saffo, Alceo, Archiloco) e corale (Pindaro, Bacchilide), dove «alcuni squarci narrativi ripropongono, in prospettiva di attualità descrittiva, il motivo dell’uomo in pericolo e della sua salvezza, ma caratteristica comune è sempre il sentimento che questa sia sostanzialmente indipendente dalla volontà e dalla cooperazione dell’interessato». La svolta si ha con la tragedia: «in essa l’uomo sofferente non si limita, come nella lirica arcaica, ad apostrofare il suo cuore […] ma cerca uno sbocco pratico al suo tormento, ne fa un problema da risolvere». Con Eschilo «si giunge alla concezione di un’azione salvatrice di fronte al prepotere della violenza ingiusta»; «Non piú, come nella lirica, l’uomo assiste da spettatore al farsi della vita ma vi è coinvolto con tutto sé stesso. Non si tratta piú di due piani distinti e paralleli di azione, quello divino e quello umano, ma di un piano unico con due facce. Solo che la mossa iniziale è data ancora sempre al divino». Euripide, legato a Eschilo piú di quanto non lo sia stato Sofocle, e non piú vincolato alla trilogia, riprende lo schema dal poeta tragico piú antico, ma capovolge il rapporto dio-uomo, poiché se il divino non è da lui negato, appare piuttosto soltanto come proiezione della coscienza morale. Garzya procedeva poi per accorpamenti fra drammi (Alcesti ed Eracle; Medea, Eraclidi, Supplici, Andromaca; Ifigenia in Tauride, Elettra, Elena, Fenicie, Oreste, Ifigenia in Aulide), intrattenendosi poi in appendice sui drammi frammentari. Si può discutere sulle ragioni e sulla bontà di questi accorpamenti, prospettando ciascuno di questi drammi tipi diversi di salvazione (in alcuni casi, come in Medea, Ecuba, Troiane e Fenicie il motivo appare quasi del tutto assente), ma sta di fatto che in ciascuno di essi agisce un σωτήρ (cosí Égeo in Medea, Menèceo nelle Fenicie), talora apparso in scena contro ogni attesa e ogni speranza (si pensi al Tèseo dell’Eracle). I personaggi di Euripide, al di là dei casi particolari, appaiono tutti bisognosi di salvezza. Si può aggiungere che la presenza di salvatori e salvati in Euripide s’accentua sempre piú a mano a mano che il poeta avanzava negli anni, e questo non può essere stato soltanto un espediente tecnico. In effetti, lo sfocio di questa tendenza va visto nei cosiddetti drammi a lieto fine (pensiamo allo Ione [tragedia per la quale forse Garzya non doveva avere allora molta simpatia; vi dedicava solo una nota a pié di pagina. Invero, come nell’Alcesti, già nel prologo Hermes dà conto minuziosamente del piano salvifico di Febo], all’Elena, all’Ifigenia in Tauride) con i quali il poeta rinnovò - anche per influsso della commedia antica - la scena e la concezione stessa del ‘tragico’ che finirà per divenire una categoria indefinibile, piú di quanto non lo fosse stato per Eschilo e per Sofocle. L’approdo alla nuova forma tragica, che però restituiva alla tragedia, arricchita da nuove risorse drammaturgiche, la sua piú antica natura di παιδιά, segnava per Euripide la maturazione di un modo suo proprio di far poesia. Fu un processo evolutivo che si svolse nell’arco di un decennio, grosso modo dalla Medea alle Supplici, segnato poi da ritorni alla contemplazione del dolore (a esempio, nelle Troiane). A Eschilo Garzya si riprometteva, nei suoi tardi anni, di dedicare una monografia: questo non gli è stato possibile, ma numerosi sono i contributi a singoli drammi, anche frammentari, certo preparatori a quella che avrebbe dovuto essere l’opera d’insieme. Mi limito a segnalarne qualcuno: "Per i Sette a Tebe di Eschilo»; «Osservazioni sulla parodo dei Persiani di Eschilo», «Eschilo e il tragico: il caso della Niobe»; «Sui frammenti dei Mirmídoni di Eschilo»; «Sul problema delle Etnee di Eschilo»; «La Licurgia di Eschilo», ecc. Sarebbe cosa buona raccoglierli in volume d’insieme, in una con altri magistrali saggi di carattere piú generale, quali, per es.: «L’ironia tragica nel teatro greco del V secolo a. C.»; «Gorgia e l’ἀπάτη della tragedia»; «Sul problema della rappresentazione della individualità nella tragedia»; «Considerazioni sul tragico in Eschilo (e in Camus)», ecc.

4. Garzya esordiva nella produzione bizantina nel 1956, con contributi su Nicola Cabasila; del 1957 è il suo studio sulla tradizione manoscritta degli epigrammi di Teodoro Studita, alla quale fece sèguito l’edizione critica degli epigrammi; seguivano nel 1963, in collaborazione con R.J. Loenertz, l’edizione delle epistole e delle declamazioni di Procopio di Gaza e, fra il 1964 e il 1966, l’edizione di testi inediti di Michele Psello e di Niceforo Basilace, retore destinato a essere primario negli interessi dello studioso, stimolato dalle ricerche di Paolo Lamma sulla storia bizantina nel XII secolo e dalla fraterna amicizia con Silvano Borsari. Da allora la sua produzione bizantina divenne sempre piú fitta e incisiva grazie anche agli obblighi dell’insegnamento a lungo professato; se da un lato egli si poneva con coerenza nel solco della tradizione della scuola napoletana – Alessandro Olivieri, Vittorio De Falco, Raffaele Cantarella, Carlo Del Grande, Francesco Sbordone, nessuno di questi aveva trascurato Bisanzio –, dall’altro si affermava come fra i maggiori bizantinisti del secolo, in Italia certamente il maggiore, protagonista in piú convegni internazionali e attivo nella promozione degli studi come Vice Presidente della Association Internationale des Études Byzantines e Presidente della Associazione Italiana di Studi Bizantini. L’attività ecdotica veniva corredata da una vasta produzione relativa alla teorizzazione e all’interpretazione delle forme letterarie, che lo pose al centro di un dibattito che aveva in quegli anni prevalente punto di riferimento nella scuola viennese di Herbert Hunger. In numerosi saggi, prodotti per lo piú in occasione di convegni internazionali o per prolusioni accademiche, Garzya prospettò vie nuove per la storicizzazione del ‘fenomeno Bisanzio’ cercandogli una collocazione nel piú vasto contesto del Medioevo europeo, quand’anche con una fisionomia tutta propria. Ricordo qui, soltanto a titolo di esempio, alcuni scritti maggiormente innovativi: quello sulla produzione letteraria definita di uso strumentale, tèma della relazione al Congresso viennese di studi bizantini (198..) e "Topica e tendenza nella letteratura bizantina", versione italiana della memoria letta nel 1976 alla Accademia delle Scienze di Vienna in occasione della sua cooptazione. Si deve ad Antonio Garzya se la bizantinistica italiana ha superato quella tendenza che aveva dominato tutta la prima metà del secolo trascorso e che vedeva privilegiati il versante che possiamo definire genericamente religioso e la ricerca erudita fine a sé stessa, e cerca ora di interrogare i testi dall’interno. A partire dai tardi anni ’80 gli interessi di studio di Garzya erano pervenuti anche alla storia e ai testi della medicina bizantina, continuando anche in questo settore un filone di studi già presente nella tradizione napoletana con Alessandro Olivieri e Francesco Sbordone. Fra i numerosi contributi di varia ispirazione e comprensivi anche della storia delle idee e di problemi etici, spicca l’edizione dei Problemata di Cassio iatrosofista, condotta in collaborazione con Rita Masullo. In questo particolare àmbito, cosí come negli altri, Garzya è stato innanzitutto formatore di allievi e promotore di iniziative scientifiche internazionali, fra le quali i periodici congressi sul tema della edizione e della esegesi dei testi medici greci in collaborazione con il centro ippocratico della Sorbona.

5. Abbiamo voluto riservare a conclusione di questo percorso gli studi tardoantichi. Il Garzya tardoantichista è associato in primis all’opera di Sinesio di Cirene (e non solo: si vedano, ad esempio, i magistrali saggi "Retorica e realtà nella poesia tardoantica", "L’epistolografia letteraria tardoantica", "Retori pagani e imperatori cristiani, e retori cristiani in scuole profane" con attenzione ai due versanti, greco e latino", "Autobiografia in Gregorio Nazianzeno"). La sua edizione critica dell’epistolario di Sinesio, apparsa nel 1979 [Synesii Cyrenensis Epistolae (Script. Graec. et Lat. consilio Acad. Lynceorum editi), Romae 1979], fu lo sfocio di un lungo cammino di studio e di ricerca avviato fin dagli anni giovanili, auspice Nicola Terzaghi, e segnato da vari e innovativi interventi, succedutisi a partire dal 1958, in materia di critica testuale e di interpretazione. L’edizione romana è poi confluita nei classici della serie di Les Belles Lettres (Paris I-II 1997), con introduzione, traduzione francese e commentario a cura del compianto († 2010) Denis Roques. Nel 1989 vedeva la luce nei «Classici Greci e Latini» della UTET l'opus completo di Sinesio, con vasta introduzione critica, traduzione italiana e note di commento. In numerosi saggi prodotti in varie occasioni Garzya dava contributi puntuali e volutamente prudenti per l’interpretazione dell’opera del neoplatonico vescovo di Cirene. Si deve in particolare a lui se Sinesio è ritornato fra le figure piú discusse del moderno dibattito sulle ideologie del Tardoantico. È stato osservato da alcuni, e anche nel recente convegno napoletano nell’anniversario della scomparsa, che l’approccio di Garzya a Sinesio fu prevalentemente letterario, nel senso che i molti problemi legati al neoplatonismo cristiano di Sinesio e al suo rapporto con la grande letteratura patristica del IV secolo vengono per lo piú dichiarati nei termini essenziali ma non discussi, laddove grande spazio è dato al raffinato letterato. Non a caso, il Sinesio di Garzya è il Sinesio dell’epistolario, dove piú manifesta è la vivacità stilistica e linguistica e piú invadente la presenza della tradizione classica, o anche il Sinesio del "Dione" interpretato in un suggestivo saggio quale documento fra i piú alti dei conflitti di cultura nel IV secolo. Nell’edizione UTET, il Sinesio platonico e cristiano, e soprattutto il Sinesio degli Inni, nonostante la splendida loro traduzione, restava nell’insieme dell’opera alquanto marginale. Un tentativo molto cauto di ampliamento dell’interpretazione si ha nel saggio «Ai margini del neoplatonismo: Sinesio di Cirene», nel quale Garzya riscattava Sinesio dal giudizio piuttosto negativo tradizionalmente dato su di lui per l’assenza nel suo pensiero di una vera mentalità filosofica e avanzava interrogativi di cui tuttora si cerca la soluzione. La conclusione a cui perveniva era che Sinesio fu senz’altro un neoplatonico, quand’anche non riuscì o non volle formulare un suo proprio sistema, ma lasciava nell’ombra il Sinesio cristiano. Su questo aspetto influí molto – è opportuno ribadirlo – il limitato interesse dello studioso per la letteratura patristica (è significativo che alcuni dei suoi contributi patristici riguardino esclusivamente il ‘letterato’ Gregorio di Nazianzo). Il Sinesio cristiano di Garzya è sostanzialmente il vescovo impegnato, piú che nell’esercizio dell’ufficio religioso, nella difesa della sua comunità in tempi difficili. Come per la bizantinistica, anche nel campo della Tarda Antichità, Garzya ha coniugato la ricerca con l’attività di promozione culturale, soprattutto attraverso l’Associazione di Studi Tardoantichi, della quale fu socio fondatore nel 1975, Presidente per circa un ventennio, direttore del suo organo, la rivista Κοινωνία, e di tutta l’attività editoriale, organizzatore di Convegni nazionali e internazionali.

6. Non posso concludere questa commemorazione senza un cenno ad Antonio Garzya come uomo. Dotato d’istintive generosità e bontà, accompagnate da grande rigore morale, signorile nei modi, con qualcosa di ottocentesco nell’indole, di squisita gentilezza, poteva talora apparire ai primi approcci schivo e umbratile, se non alquanto distaccato e riservato, e questo – credo – per una sorta di naturale timidezza. Ma bastava poco perché si aprisse completamente ai suoi interlocutori, ai colleghi e in modo particolare ai giovani, ai quali era generoso di consigli e di guida, quando intravedeva in essi un concreto interesse di studio. Numerosi sono gli studiosi, italiani e stranieri, che hanno avuto in lui un sicuro punto di riferimento; numerosi i giovani ai quali ha aperto la strada della ricerca, anche dando loro ospitalità nelle varie collane editoriali da lui fondate e dirette. Vir doctissimus, era alieno dalle politiche accademiche, dalle ‘cordate’ concorsuali; negli ultimi anni avvertiva sempre piú il distacco dalla istituzione universitaria, nella quale finiva per non riconoscersi piú. Qualche anno prima del precipitare del male e della scomparsa, un dolore lacerante venne a colpirlo e forse a cagionare lo spegnersi progressivo della sua vitalità: la perdita tragica di una giovanissima nipote, nella quale aveva riposto molte speranze. Quando lo incontravo all’Accademia Pontaniana, divenuta la sua ‘cattedra’ dopo il pensionamento, intravedevo in lui la sofferenza dell’animo, che traspariva dallo sguardo spesso malinconico e assorto, dall’evidente sforzo nel dimostrare una serenità ormai distrutta, dai momenti di cupo silenzio. Ma questa sofferenza restava tutta íntima: aveva iniziato la sua socratica μελέτη θανάτου. Si preparava al congedo. Sposo e padre affettuoso, viveva con tenerezza il suo rapporto con la famiglia, per la compagna di una vita, la dolce signora Jacqueline, per i figli, per le nipoti.

UGO CRISCUOLO


GIACOMO GARZYA: LE SUE PUBBLICAZIONI DAL 1977 AL 2023 SONO STATE TUTTE CATALOGATE NELLE PRINCIPALI BIBLIOTECHE ITALIANE, A PARIGI (ALLA BIBLIOTHÈQUE FRANÇOIS-MITTERAND), A BRUXELLES (ALLA BIBLIOTHÈQUE ROYAL DE BELGIQUE - KBR), NEGLI USA: A CAMBRIDGE (HARVARD UNIVERSITY), NEW HAVEN (YALE UNIVERSITY), LOS ANGELES (UNIVERSITY OF CALIFORNIA); PHILADELPHIA (UNIVERSITY OF PENNSYLVANIA) E A CUBA (BIBLIOTECA NACIONAL A LA HABANA). ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI NEI CATALOGHI, AGGIORNATO AL 3 MAGGIO 2024

ARTICOLI E SAGGI STORICI

1) "Formazione pastorale e istruzione. Note sul clero napoletano fra il 1650 e il 1675", pp. 253-268, in "Archivio storico per le province napoletane", XV, 1976, Napoli 1977, Società napoletana di Storia patria: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. Società napoletana di storia patria; Bibl. dell' Istituto ital. Studi storici; Bibl. Pontificio Santuario Beata Vergine del Rosario, Pompei; Bibl. comunale Francesco Pometti, Corigliano - Rossano (CS).
2) "Reclutamento e mobilità sociale del clero secolare napoletano fra il 1650 e il 1675", pp. 241-306, in "Per la storia sociale e religiosa del Mezzogiorno d'Italia", a cura di Giuseppe Galasso e Carla Russo, volume I, Napoli 1980, Guida: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. dell' Istituto ital. Studi storici; Bibliothèque François-Mitterand, Paris; Biblioteche di Area umanistica e del Circolo giuridico dell'Università di Siena; Bibl. Pontificio Santuario Beata Vergine del Rosario, Pompei; Bibl. comunale Francesco Pometti, Corigliano - Rossano (CS).
3) "Reclutamento e sacerdotalizzazione del clero secolare della diocesi di Napoli. Dinamica di una nuova politica pastorale nella seconda metà del Seicento", pp. 81-157, in "Per la storia sociale e religiosa del Mezzogiorno d'Italia", a cura di Giuseppe Galasso e Carla Russo, volume II, Napoli 1982, Guida: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. dell' Istituto ital. Studi storici; Biblioteche di Area umanistica e del Circolo giuridico dell'Università di Siena; Bibl. Pontificio Santuario Beata Vergine del Rosario, Pompei; Bibl. del Convento dei Cappuccini, Pozzuoli (NA).
4) "Autografi vichiani inediti", pp. 119-123, in "Bollettino del Centro di Studi vichiani", IX 1979: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. dell' Istituto ital. Studi storici; Bibl. civica Attilio Hortis, Trieste; University of California, Los Angeles, CA, 90255, USA; Harvard University (Harvard Library), Cambridge, MA, 02138, USA; Bibl. Pontificio Santuario Beata Vergine del Rosario, Pompei.

LIBRI DI POESIE

1) "Solaria", Napoli 1998, M. D'Auria, p. 37: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Stelio Crise, Trieste; Bibl. europea di informazione e cultura - BEIC - Milano; Bibl. diocesana S. Paolino di Nola.
2) "Maree", presentazione di Giuseppe Galasso, Napoli 2001, M. D'Auria, p. 60: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Stelio Crise, Trieste; Bibl. europea di informazione e cultura - BEIC - Milano.
3) "Passato e presente", Napoli 2002, Arte tipografica, p. 70: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. nazionale centrale di Roma; Bibl. Stelio Crise, Trieste; Bibl. comunale Gaetano Filangieri, Castellammare di Stabia.
4) "Il mare di dentro", prefazione di Patricia Bianchi, Napoli 2005, M. D'Auria, p. 126: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Società napoletana di storia patria; Bibl. del Centro di Documentazione PAN - Palazzo delle Arti Napoli; Bibl. Stelio Crise, Trieste; Bibl. del Seminario S. Antonio, Sant'Anastasia (NA); Bibl. Nicola Romeo di Palazzo Lanza, Capua (CE); Bibl. comunale Giacomo Racioppi, Moliterno (PZ). 5) "Pensare è non pensare", prefazione di Eugenio Mazzarella, Napoli 2009, Bibliopolis, p. 71: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Società napoletana di storia patria; Bibl. Stelio Crise, Trieste.
6) "Il viaggio della vita", prefazione di Riccardo Maisano, Napoli 2010, M. D'Auria, p. 119: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. nazionale centrale di Roma; Bibl. dell' Istituto ital. Studi storici; Bibl. Stelio Crise, Trieste.
7) "Poesie" (1998-2010), prefazione di Luigi Mascilli Migliorini, Napoli 2011, M. D'Auria, p. 454: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Società napoletana di storia patria; Bibl. dell' Istituto ital. Studi storici; Bibl. civica Attilio Hortis, Trieste; Bibl. Stelio Crise, Trieste; Yale University Library, New Haven, CT, 06520-8240, USA; University of California, Los Angeles, CA, 90255, USA.
8) "L'Amour et le violon", poesie in francese con traduzione in italiano, prefazione di Emanuela D'Amelio, Napoli 2012, M. D'Auria, p. 67: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Società napoletana di storia patria; Bibliothèque Royal de Belgique - KBR (colloc. 9 A 2024 933).
9) "Un anno", prefazione di Silvana Lucariello, Napoli 2013, M. D'Auria, p. 74: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Società napoletana di storia patria.
10) "Campania felix", traduzione in inglese di Jeff Matthews, con testo a fronte, Napoli 2014, M. D'Auria, p. 126: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Società napoletana di storia patria; Bibl. Stelio Crise, Trieste.
11) "Una specchiera", prefazione di Aurora Cacòpardo, Napoli 2015, M. D'Auria, p. 87: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Società napoletana di storia patria.
12) "Pettirosso", prefazione di Maria Rosaria Compagnone, Napoli 2015, M. D'Auria, p. 86: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Società napoletana di storia patria.
13) "I sassi parlano: tredicesima raccolta di poesie", prefazione di Anna Esposito, Napoli 2016, Iuppiter edizioni, p. 143: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Società napoletana di storia patria; Biblioteca Nacional de Cuba "José Martí", La Habana (Cuba).
14) "L'amore come il vento: poesie (2011-2015)", con un ricordo in memoria di Fanny di Paola Celentano Garzya, Napoli 2019, Iuppiter edizioni, p. 252: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Società napoletana di storia patria; Bibl. civica Attilio Hortis, Trieste; Bibl. Stelio Crise, Trieste.
15) "Delos. Poesie (2015-2019)", prefazione di Enzo Santese, Napoli 2020, Iuppiter edizioni, p. 342: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Società napoletana di storia patria; Bibl. civica Attilio Hortis, Trieste; Bibl. Stelio Crise, Trieste; Harvard University (Harvard Library), Cambridge, MA, 02138, USA; University of California, Los Angeles, CA, 90255, USA; Yale University Library, New Haven, CT, 06520-8240, USA.
16) "Il riverbero delle parole: poesie 2020-2022", prefazione di Massimo Gherardini, Roma 2023, Dantebus, p. 94: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Società napoletana di storia patria; Bibl. civica Attilio Hortis, Trieste; Bibl. Stelio Crise, Trieste.


LIBRI FOTOGRAFICI, UN CATALOGO, UN ALBUM STRENNA

1) "Forti affetti: 21 fotografie di Giacomo Garzya: Napoli, 4-13 maggio 1994, Palazzo Pignatelli", testi di Adriano Mele, M. D'Auria, stampa 1994: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. del Centro di Documentazione PAN - Palazzo delle Arti Napoli; Biblioteca della Soprintendenza "Archeologia, Belle Arti e Paesaggio" per il Comune di Napoli; Bibl. civica Attilio Hortis, Trieste.
2) "Napoli 1999", prefazione di Renata De Lorenzo, Napoli 1999, Arte tipografica editrice, 78 p. in gran parte ill.: in Biblioteca Pasquale Albino, Campobasso; Biblioteca dell'Archivio di Stato di Campobasso; Biblioteca di Ateneo dell'Università degli Studi del Molise, Campobasso; Biblioteca dell'Istituto regionale studi storici del Molise 'Vincenzo Cuoco', Campobasso; Biblioteca nazionale centrale di Firenze ; Biblioteca dell'Istituto Leone XIII; Biblioteca delle Civiche raccolte storiche, Milano; Biblioteca dell'Archivio di Stato di Napoli; Biblioteca universitaria di Napoli; Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Biblioteca della Società napoletana di storia patria, Napoli; Biblioteca S.Alfonso dei PP. Redentoristi di Marianella, Napoli; Biblioteca comunale Imbriani Poerio, Pomigliano d'Arco; Biblioteca di storia dell'arte Bruno Molajoli, Napoli; Biblioteca della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli; Biblioteca del Centro di Documentazione PAN (Palazzo delle Arti Napoli); Biblioteca Provinciale di Potenza; Biblioteca nazionale di Potenza; Biblioteca di archeologia e storia dell'arte BiASA, Roma; Biblioteca nazionale centrale di Roma ; Biblioteca "Il Didrammo"APS, Sarno.
3) "Le stagioni:dodici immagini viste da Giacomo Garzya e Riccardo Rossi", introduzione di Renata De Lorenzo, Napoli 2000, Arte tipografica, 14 p. [12] carte di tav. ill, 50 cm (strenna di Natale): in Bibl. Società napoletana di storia patria.
4) "Colori di Procida", con testo di Valeria del Vasto, Napoli 2002, Arte tipografica, 29 p. [41] c. di tav. ill.: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. nazionale centrale di Roma; Harvard University (Harvard Library), Cambridge, MA, 02138, USA; University of Pennsylvania Libraries, Philadelphia, PA, 19104-6206, USA; Bibl. Fondazione Banco di Napoli; Bibl. di archeologia e storia dell'arte, BiASA, Roma.
5) "La mia Napoli", prefazione di Renata De Lorenzo, Napoli 2014, Arte tipografica, 14 p., 74 p. di tav. : ill.: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. di storia dell'arte Bruno Molajoli, Napoli; Biblioteca della Soprintendenza "Archeologia, Belle Arti e Paesaggio" per il Comune di Napoli; Bibl. del Centro di Documentazione PAN - Palazzo delle Arti Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. civica Attilio Hortis, Trieste; Bibl. Stelio Crise, Trieste.
6) "Le vie dell'immagine: scatti in cammino", prefazione di Massimo Gherardini, Roma 2023, Dantebus, p. 201: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Società napoletana di storia patria; Bibl. di storia dell'arte Bruno Molajoli, Napoli; Biblioteca della Soprintendenza "Archeologia, Belle Arti e Paesaggio" per il Comune di Napoli; Bibl. del Centro di Documentazione PAN - Palazzo delle Arti Napoli; Bibl. civica Attilio Hortis, Trieste; Bibl. Stelio Crise, Trieste.
7) "Frammenti di Mediterraneo", prefazione di Massimo Gherardini, Roma 2023, Dantebus, p. 200: in Bibl. Nazionale Vittorio Emanuele III, Napoli; Bibl. nazionale centrale di Firenze; Bibl. Società napoletana di storia patria; Bibl. di storia dell'arte Bruno Molajoli, Napoli; Biblioteca della Soprintendenza "Archeologia, Belle Arti e Paesaggio" per il Comune di Napoli; Bibl. del Centro di Documentazione PAN - Palazzo delle Arti Napoli; Bibl. civica Attilio Hortis, Trieste; Bibl. Stelio Crise, Trieste. Trieste, 3 maggio 2024  

 

 

 


Dal 19 luglio 2023 è stato messo in rete a cura della Redazione di "Poeti e Poesia" della Casa Editrice Pagine, Roma, un minisito di Giacomo Garzya al seguente link:
From 19 July 2023, a mini-site by Giacomo Garzya was put online by the editorial staff of "Poeti e Poesia" of the Casa Editrice Pagine, Rome at the following link:
http://autori.poetipoesia.com/minisiti-giacomo-garzya

 

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