DA “IL PICCOLO” DEL 15 OTTOBRE 2024 – ARTICOLO DI CLAUDIO ERNÈ

DA “IL PICCOLO” DEL 15 OTTOBRE 2024 UN ARTICOLO DI CLAUDIO ERNÈ, GIORNALISTA E FOTOGRAFO

ALLE 17,30 AL CIRCOLO DELLA STAMPA DI TRIESTE

” ‘Fermo immagine a Nord Est’ del fotografo Giacomo Garzya”

Un viaggio nella storia e nelle espressioni artistiche che l’hanno contrassegnata: dai palazzi e dai caffè di Trieste, ai castelli di Miramare e Strassoldo, passando per Duino, Gorizia, Udine, Spilimbergo. E poi Pordenone, Venezia, Vienna, Budapest e Praga. In 337 fotografie Giacomo Garzya racconta il suo peregrinare in mezza Europa con obiettivi, pellicole, fotocamere e memorie inserite all’interno di uno smartphone.
L’editore Franco Rosso ne ha ricavato un ponderoso volume a cui ha dato il titolo “Fermo immagine a Nord Est”. Oltre alle immagini dei monumenti storici ripresi anche nei loro interni, tra le 370 pagine sono inseriti tramonti rosso fuoco che si riflettono nell’Adriatico e nei canali di Venezia, assieme a gondole e in un paio di maschere del famoso Carnevale che si svolge in laguna.
Il volume sarà presentato oggi, alle 17,30, al Circolo della Stampa di Trieste (Corso Italia 13) dal giornalista Pierluigi Sabatti e dall’editore Franco Rosso. All’incontro sarà presente anche l’autore Giacomo Garzya. “In totale abbiamo stampato 500 copie in quadricromia, usando una carta da 150 grammi per far risaltare al meglio la qualità delle riprese fotografiche di Giacomo Garzya. Le sue immagini puntano sulla bellezza che l’autore intende condividere con i lettori – spiega l’editore Franco Rosso -. Le fotografie sono state scattate seguendo il proprio istinto, più che obbedendo a una programmazione a tavolino, ricorrendo esclusivamente a quella bellezza che non lascia indifferenti. Per questo le immagini raccontano molto dell’autore. In particolare della sua sensibilità, della sua cultura: in ogni scatto si percepisce istinto, esperienza, mestiere e curiosità”.
Nelle 370 pagine di “Fermo immagine a Nord Est” la presenza umana è estremamente rara e puramente occasionale. L’autore non ha voluto soffermarsi su uomini, bambini e donne nei loro momenti della vita di ogni giorno.
Non si vedono treni affollati, studenti impegnati in aule e biblioteche col capo chino sui libri, non compaiono ragazzi in bicicletta o anziani con l’ombrello aperto. Il mondo rappresentato nelle pagine di “Fermo immagine a Nord Est”, è un mondo da day-after, dove i monumenti, i palazzi, i ponti, gli affreschi, gli altari, le colonne e i capitelli sono perfettamente integri ma la vita che si svolgeva attorno a essi, è magicamente scomparsa. A testimonianza del mondo che fu e degli umani che vi agivano, sono pubblicate due fotografie. Una della miliardaria, mecenate e collezionista d’arte americana Peggy Guggenheim, l’altra del poeta, scrittore e regista friulano Pierpaolo Pasolini e un’altra ancora del padre della psicanalisi Sigmund Freud.
Giacomo Garzya, originario di Napoli dove è stato insegnante e ricercatore in campo storico, da qualche tempo è diventato cittadino di Trieste; nelle ultime pagine del volume scrive della sua attività di fotografo e affronta in poche righe il problema dell’evoluzione della fotografia, in dettaglio della progressiva uscita di scena degli apparecchi da ripresa così come li abbiamo conosciuti. Dunque non più reflex e tantomeno “mirrorless”. “Oggi preferisco utilizzare uno smartphone assai evoluto che possiede un sensore di ultima generazione e quattro obiettivi di alta qualità – spiega Garzya -. Questo apparecchio rappresenta una grande evoluzione che nel giro di pochi anni è stato in grado di farmi realizzare ottime stampe fino al formato di un metro per 70 centimetri”.
Tra questi “scatti” molti sono finiti nel libro “Fermo immagine a Nord Est”. Aprite le pagine e ne avrete la conferma.

Claudio Ernè

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *