Patrizia Grubissa

PER PATRIZIA GRUBISSA

“Le rivolte dell’anima”
della tua Oriana, anche mia,
le vedo nei tuoi acrilici
e non annegano mai nell’oblio,
resistono universali, si fanno
storia, come la tua anima sensibile
scandagliata nei tuoi volti, tuoi di te,
in cui rifletti una lacrima,
un’accettazione, un tormento, l’ansia
per un’attesa, la rivalsa del tuo
femminile nel tuo spirito immaginifico
e creativo.

Trieste, 24 giugno 2023

Giacomo Garzya

[poesia che scrissi guardando “Stati d’animo”, personale di Patrizia Grubissa, alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste, con presentazione di Arianna Accerboni, 24 giugno 2023]

La mostra di Patrizia Grubissa “Stati d’animo” (24 giugno-7 luglio 2023) consiste in una trentina di opere realizzate, dal 2017 al 2023, ad acrilico su tela, che propongono una galleria di ritratti interiori, in linea con il linguaggio contemporaneo.

“Nella sua casa-studio arroccata in una silenziosa stradina nella valle di Rozzol a Trieste, arredata con gusto e con il piglio d’architetto, Patrizia Grubissa compone il suo mondo fantastico incentrato soprattutto su figure muliebri connotate da una forte valenza cromatica e da una personalità vitale e decisa e pervase da un intenso sentire. Realizzate ad acrilico, steso nel periodo dell’esordio con la spatola e negli anni successivi a pennello, esprimono il mondo segreto e le emozioni della pittrice, gli stati d’animo che di volta in volta solcano il suo animo di persona diretta e sensibile. Grubissa – che si è formata prima con l’artista Luciana Tiepolo e poi frequentando i corsi di pittura tenuti alla Scuola del Vedere dai maestri Roberto Tigelli e Claudio Mario Feruglio – parte da un’immagine fotografica che in seguito rielabora sul piano pittorico e fa sua, trasferendo nel dipinto il proprio stato d’animo del momento, ammirata per esempio dalla bellezza o ispirata da un senso di ribellione o, al contrario, di accettazione della realtà. Sensazioni che ha vissuto personalmente o che ha riconosciuto nelle donne fotografate. Il talento dell’artista sta nel fatto di riuscire a trasfigurare nei personaggi ritratti le proprie emozioni, in modo mai banale ma del tutto personale, conferendo al soggetto prescelto una vis molto precisa, emozionante e intensa, che esula dai cliché consueti. E riuscendo così a coinvolgere il fruitore trasportandolo fin dentro l’animo del personaggio ritrattato, nelle sue angosce, nei suoi turbamenti e nei suoi più segreti palpiti, grazie all’uso di una tecnica che ha il dono dell’incisività e dell’immediatezza e che si avvale di un contrappunto luministico marcato ma sapientemente dosato: un linguaggio che tange sottilmente e tiene istintivamente conto del mondo interiore e introspettivo della Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit), tendenza artistica sorta in Germania negli anni Venti del secolo scorso, una cultura visiva e un itinerario concettuale affine alla nostra anima mitteleuropea cui l’artista appartiene. Che si distingue tuttavia – conclude Accerboni – dal realismo vero e proprio poiché mantiene una certa componente emotiva, ben presente nei dipinti di Grubissa, senza tralasciare per altro dei punti di contatto con il coevo movimento italiano di Valori Plastici, orientato verso il richiamo all’ordine di sarfattiana memoria”.

MARIANNA ACCERBONI

Patrizia Grubissa vive e opera a Trieste. La sua naturale inclinazione artistica trova un primo sblocco nell’attività professionale, quando si dedica anche alla creazione di elementi di arredamento destinati all’esportazione. Contemporaneamente inizia un proprio percorso di crescita personale, coltivando la sua prima passione, il disegno, per poi dedicarsi allo studio del colore a olio e acrilico, nel cui ambito alterna la tecnica a spatola a quella a pennello. Recentemente allo stile figurativo affianca la pittura astratta.

(vedere in https://www.arte.go.it)

 

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