Fabio Colussi

PER FABIO COLUSSI

Le gondole quiete
aprono ai desideri
nelle notti d’estate
e i tramonti sono tanti
rossori del cielo, l’anima
di una Venezia quasi
ritrosa per la troppa bellezza,
la timidezza anche nei visi
serenissimi, antichi, di tante
fanciulle, vulnerabili alle dolci
parole, ai mormorii delle vele
nei tuoi quadri, veri paesaggi
dell’anima.
E io, ora, rischiarato appena
da quel rigagnolo di luci fioche
e lontane, desidero dalla mia
donna una leggera carezza,
che spinga me in un dondolio,
che vorrei senza fine, come lo
sono i tramonti di questa città,
sempre mirabili nei cuori degli
amanti e che tu sai cantare
così bene sulle tele, come il tuo
mare triestino pieno di vele
sognanti infiniti orizzonti.

Venezia, 30 giugno 2023

Giacomo Garzya

[poesia che ho scritto guardando la mostra personale “Venetian Soul” di Fabio Colussi, alla “Ghetto et Cetera Art Gallery”, Venezia, 11 giugno – 2 luglio 2023]

SU FABIO COLUSSI

Il 14 gennaio 2023, al Salone d’Arte di Trieste, l’Arch. Marianna Accerboni tenne, alla presenza dell’artista Fabio Colussi, una visita guidata alla mostra “L’Adriatico di Fabio Colussi”, dedicata dal pittore al tema prediletto della veduta marina: in mostra più di una ventina di oli su tela e su tavola inediti, ispirati a Trieste, alle coste istro-dalmate e a Venezia, realizzati negli ultimi tre anni.

“Memore di una vena neoclassica, che appartiene culturalmente a Trieste, l’artista prosegue in modo del tutto personale l’antica tradizione di pittori e vedutisti attivi a Venezia nel ‘700 quali per esempio Francesco Guardi e Canaletto, vicino al primo per ispirazione poetica e al secondo per l’interpretazione più razionale dei luoghi. Ma, agli esordi, Colussi ha guardato anche ad altri artisti, in questo caso giuliani, come Giuseppe Barison, Giovanni Zangrando, Ugo Flumiani e Guido Grimani, tutti in un modo o nell’altro legati alla grande tradizione pittorica e coloristica veneziana, che rappresentava un importante punto di riferimento, nel secondo Ottocento e nel primo Novecento, accanto all’Accademia di Monaco, per i pittori triestini. Altro fulcro fondamentale fu infatti per loro anche la cultura austro-tedesca. E non a caso nelle opere di molti di questi, così come in quella di Colussi, compare spesso una luce azzurro-grigia, che più che un colore rappresenta un’atmosfera, una sorta di evocazione di quello “sturm und drang” (tempesta e impeto), che nel mondo germanico pose le basi del Romanticismo: punti di riferimento che costituiscono delle interessanti chiavi di lettura della pittura dell’autore triestino, in particolare per quanto riguarda la sua interpretazione del tema della veduta marina, che sa rivisitare attraverso intuizioni, luminosità e ispirazioni che alludono istintivamente anche alla cultura visiva mitteleuropea.
Dotato di un talento naturale, che ha saputo coltivare nel tempo con passione e tenacia, Colussi è riuscito a delineare una propria maniera intensa e precisa, ma nel contempo sobria, essenziale e sottilmente poetica. Che fa vivere il paesaggio soprattutto della luce (diurna o notturna che essa sia), ottenuta attraverso ripetute e raffinate velature e un cromatismo deciso ma morbido.
Equilibrio e sensibilità caratterizzano i suoi dipinti, nei quali il pittore sa legare molto armoniosamente il linguaggio del passato con le esigenze di linearità di quello moderno. Ne escono delle vedute marine spesso incorniciate da luminosi paesaggi urbani, composizioni che poggiano la loro veridicità sulla storia e sulla luce e in cui le antiche e raffinate architetture si fondono con un cielo e un mare intensamente azzurri, che riflettono e suggeriscono, sempre mediante la luce, un senso di pace e atarassia, che appare anche nei dipinti dedicati alla laguna”.

MARIANNA ACCERBONI

L’11 giugno 2023 Fabio Colussi, sempre a cura dell’Arch. Marianna Accerboni, ha esposto in una sua mostra personale, 20 quadri, fino al 2 luglio 2023: “Venetian Soul”, alla “Ghetto et Cetera Art Gallery”, Campo del Ghetto Nuovo, 2919 Venezia (Cannaregio).

“In questa esposizione Colussi ricostruisce con delicata e calibrata vena lirica il fascino di Venezia e del suo mare. La medesima, sottile inclinazione neoromantica, intrecciata a una personale e sensibilissima vena cromatica e a una grande abilità tecnica, caratterizza le sue vedute. Così l’artista sa catturare l’ineffabile e magica luce della Serenissima e la pace della laguna, consegnandoci un angolo di mondo, in cui poter sognare ancora, grazie al prezioso virtuosismo di questo poeta del paesaggio.

MARIANNA ACCERBONI

Fabio Colussi nasce nel 1957 a Trieste, dove vive e opera. È in un certo senso autodidatta, poiché si è formato studiando i grandi pittori triestini del passato, sospesi tra la lezione artistica della pittura veneziana e quella proveniente dalla cultura mitteleuropea. Dipinge i primi acquerelli a quattro anni, i temi sono paesaggi, boschi e figure realizzati anche a pastelli a cera; più tardi approccia la tempera e l’acrilico, per poi passare nei primi anni Novanta all’olio su tela e su tavola, tecnica ora prediletta, che non ha più abbandonato. Per realizzare i suoi lavori, trae spunto dagli schizzi annotati su un taccuino che porta sempre con sé e che talvolta sono implementati, per quanto riguarda le architetture, da appunti fotografici.
Colussi è presente con le sue opere in collezioni private in Italia e all’estero (Stati Uniti, Germania, Spagna e Australia). Ha esposto a livello nazionale ed europeo, in ultimo a Bruxelles, in Croazia e Montenegro, suscitando grande consenso.

Per tutte le notizie relative alla sua attività artistica vedere il catalogo “Venetian Soul”, pp.1-58, Venezia maggio 2023, curato dalla “Ghetto et Cetera Art Gallery”, Campo del Ghetto Nuovo, 2919 Venezia (Cannaregio).

 

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