Nozze d’argento per gli Studi Filosofici

Non è stata un’autocelebrazione la cerimonia di ieri mattina per venticinque anni dalla fondazione dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Nel magnifico salone affrescato di palazzo Serra di Cassano le parole di Gerardo Marotta sono risuonate non per vantare le pur molte glorie del centro culturale più famoso e lodato d’Italia, ma per una specie di encomio globale “al mondo della manualità coniugato con quello della mente”.

Come sempre passionale e torrenziale, il fondatore-diretttore dell’Istituto ha voluto, con queste parole, rendere onore “agli eroici artigiani tipografi napoletani, dai tempi di Vico e poi di Croce sulla breccia per diffondere i prodotti della cultura”. Marotta ha detto così nel ringraziare Angelo e Ruggero Rossi, titolari della “Arte tipografica” che ha stampato l’album di Giacomo Garzya e Riccardo Rossi intitolato “Le stagioni” e offerto all’avvocato come dono per le “nozze d’argento” dell’Istituto. “Anche il padre di Vico era tipografo”, ha detto Marotta, “e tipografi di valore come i Ricciardi hanno stampato le opere di Croce, mentre nella tipografia dei Rossi si stampava un quotidiano importante per le idee liberali come “Il Giornale””.

A far festa all’avvocato e ad Antonio Gargano sono stati, con i Rossi e Garzya, l’editore Di Mauro, lo storico Augusto Placanica e il politico Nino Daniele, che ha assicurato l’interessamento della regione per i problemi dell’Istituto.

Articolo pubblicato ne “Il Mattino”, 3 febbraio 2001.

 

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