Nell’ambito della Mostra “Napoli e il suo vulcano”, che resterà aperta fino al 19 novembre 2006, il fotografo napoletano espone dieci particolari immagini del Vesuvio.
Fotografo da 25 anni, ha al suo attivo otto mostre a partire dal 1994: a Palazzo Pignatelli, alla Casina Pompeiana, all’Oratorio dei Nobili, con Pepi Merisio, a Palazzo Serra di Cassano, diversi album e libri fotografici. Tra gli altri, “Napoli 1999” e “Colori di Procida”. L’artista, che privilegia da sempre il paesaggio, anche quello urbano, al PAN espone una sequenza di cinque albe su nove, fotografate tra il 1996 e il 1998, nonché due fughe di nuvole dal cratere del 1997.
L’autore sottolinea: ” Le albe mutevoli, con giochi di nuvole, luci e ombre, fanno del Vesuvio un protagonista come lo era un tempo quando eruttava stupendo tutti, napoletani e visitatori stranieri”. Alessandra Troncone, su Exibart.com (6 novembre 2006) ha bene messo in luce lo sforzo di Garzya, tra l’altro tipico della sua fotografia, di saper cogliere le variazioni della luce nel suo lavoro artistico “quasi come il vulcano fosse una nuova Rouen”.
Le foto di Garzya sono apprezzabili e contestualizzano un (apparente) monumento della natura mutevole.
Maurizio Vitello
Articolo pubblicato in www.positanonews.it, 10 novembre 2006.