LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA
Oh memoria, non tradirmi,
non spegnere la luce dei miei
ricordi, senza di te la fine dei
giorni spensierati, dei luoghi e
dei volti amati, non celare per
sempre le imperfezioni della
mia anima, a me sì care, non
liquefarti nell’abisso della
vecchiaia, come certi orologi
molli, visti in un museo lontano,
non farti divorare dalle formiche,
di decadenza e morte simboli
voraci. Sì il tempo non è uguale
per tutti, per l’umore cangiante
di ciascuno di noi ora corrono le
lancette, ora si fermano, qui
un’ora, lì un’altra, così nella baia
di Cullera a Port Lligat il tempo
vedo immobile, surreale, come
la visione di te, vera icona di
bellezza non solo interiore, nel
castano acceso dei tuoi occhi
brillanti di cielo azzurro,
a confondersi con l’acqua marina,
nel giallo ocra dei tuoi capelli a
splendere al sole, come il colore
della sabbia più fina e bella della
Campine di mia madre.
Tu nell’oblio?
Che mi si preservi la memoria,
con l’avanzare degli anni, che non
si disperda il ricordo di te, tu così
come sei, tu ancora un ricordo
netto, nei tuoi chiaroscuri la tua
profondità, che mi ha reso tanto
felice.
Solo tu hai guarito le ferite della
mia anima, hai esplorato il mio
subconscio per non sopire la
mia fantasia.
Oh memoria non tradirmi,
non spegnere il ricordo del nostro
amore, noi che abbiamo condiviso
tante emozioni e tanti dolori.
Io scrivo per te, altrimenti per chi
altri? Tu la mia anima.
Trieste, 15 aprile 2023
Giacomo Garzya
[ho scritto questa poesia otto anni dopo aver ammirato dal vivo, al MOMA di New York (17 luglio 2015), il famoso quadro di Salvador Dalì, “La persistenza della memoria” (1931)]
Salvador Dalì, La persistenza della memoria, 1931 (MOMA New York)