NAPOLI E IL SUO VULCANO
Napoli, PAN (fino al 19.XI.2006) Più dinamica e interessante la parte dedicata al contemporaneo, situata al secondo piano. Da un ambiente sonoro, che trasmette canzoni dedicate a Napoli e al Vesuvio, si passa a un'ampia sezione fotografica nella quale vale la pena ricordare Giacomo Garzya, che fotografa il vulcano alla luce di albe diverse, quasi come fosse una nuova Rouen; Mario Spada, nelle cui opere è evidente il contrasto tra il naturalismo del paesaggio e il degrado delle periferie napoletane; e Sergio Variale, con le scene tratte dal film "I Vesuviani" di Mario Martone Estratto da un articolo di Alessandra Troncone, pubblicato in "Exibart.com",
6 novembre 2006. |
Al PAN una rassegna sul vulcano, icona del pasesaggio Il Vesuvio in mostra con le sue sfumature Un insolito viaggio all'interno dell'universo Vesuvio, del suo rapporto
forte con Napoli, dello spazio che da sempre occupa nella storia della
città e dei suoi immediati dintorni. È questo l'intento
delle serie di mostre che, riunite sotto il titolo "Alla scoperta
del Vesuvio", celebrano la magnificenza della "montagna",
simbolo archetipo della città da secoli al centro dell'attenzione
nell'opera di pittori, studiosi, poeti e scrittori, cantanti e musicisti.
Al Pan, con "Napoli e il suo vulcano: memorie e documenti",
il racconto - a cura di Giuseppe Galasso e Alessandro Nicosia - si snoda
tra reperti antichi, incisioni e litografie talvolta colorate a mano,
manoscritti che narrano di quando alla sommità del vulcano si giungeva
a piedi, a dorso d'asino e poi, finalmente, in funicolare; oppure di quanto
è grande il vulcano e di come è cambiato tra un risveglio
e l'altro. Fra collezioni di vasetti di cenere, medaglioni di lava, sismografi
ed epistolari di scienziati italiani e stranieri, di sala in sala si prosegue
fra raccolte di cartoline d'epoca, qualche dipinto, come l'enorme tela
di Annamaria Bove che lo avvolge nei toni del blu e del rosso-arancio
personalizzandolo con quegli elementi tipici delle sue pitture quali sono
le lenti da occhiale. Icona metropolitana spesso inflazionata dai mass
media nella sua oleografia, il Vesuvio compare in tutta la sua essenza
nelle riflessioni artistiche di dodici fotografi (tra cui Antonio Biasucci,
Sergio Riccio, Fabio Donato, Peppe Avallone, Giacomo Garzya, Lucia Patalano,
Gianni Fiorito) che ne colgono anche le più impalpabili sfumature;
nelle testimonianze documentarie dell'Archivio Parisio che attinge ai
fondi Sommer e Troncone; e in ben cinque dei venticinque manifesti ispirati
a Napoli che altrettanti disegnatori contemporanei hanno realizzato, negli
anni Ottanta del Novecento, per la Fondazione Napoli '99 che in occasione
della rassegna ha voluto non solo esporre, ma anche donare al Centro di
documentazione del Pan diretto dall'architetto Marina Vergiani. Articolo pubblicato ne "Il Mattino", 8 novembre 2006. |
ALLA SCOPERTA DEL VESUVIO
Peppe Avallone, Aniello Barone, Cecilia Battimeli, Antonio Napoli, PAN Palazzo delle Arti Napoli La mostra, curata da Giuseppe Galasso e Alessandro Nicosia nell'ambito
di Mesimex 2006, affianca la vasta rassegna storica con una sezione di
immagini che documentano letture contemporanee del territorio vesuviano. Articolo pubblicato in "www.informatissimafotografia.it", 6
novembre 2006. |
LE ALBE VULCANICHE DI GIACOMO GARZYA
Scatti suggestivi al PAN. Il fotografo Giacomo Garzya (Napoli, 1952) espone fotografie "sognanti" tra cui spiccano cinque albe, immortalate tra il 1996 e il 1998. Giochi di luci, ombre, nuvole e colori che fanno rivivere l'emozione di un tempo, quando il Vesuvio eruttava davvero. Delle dieci fotografie esposte al PAN le due verticali, che aprono e chiudono questi "ritratti del cielo", non sono albe, ma fughe di nuvole dal cratere. Pubblicato in "Chiaia magazine", 10 novembre 2006. |
ALBE SUL VESUVIO: DIECI INTERESSANTI FOTO DI GIACOMO
GARZYA AL PAN
Nell'ambito della Mostra "Napoli e il suo vulcano", che resterà aperta fino al 19 novembre 2006, il fotografo napoletano espone dieci particolari immagini del Vesuvio. Fotografo da 25 anni, ha al suo attivo otto mostre a partire dal 1994: a Palazzo Pignatelli, alla Casina Pompeiana, all'Oratorio dei Nobili, con Pepi Merisio, a Palazzo Serra di Cassano, diversi album e libri fotografici. Tra gli altri, "Napoli 1999" e "Colori di Procida". L'artista, che privilegia da sempre il paesaggio, anche quello urbano, al PAN espone una sequenza di cinque albe su nove, fotografate tra il 1996 e il 1998, nonché due fughe di nuvole dal cratere del 1997. L'autore sottolinea: " Le albe mutevoli, con giochi di nuvole, luci e ombre, fanno del Vesuvio un protagonista come lo era un tempo quando eruttava stupendo tutti, napoletani e visitatori stranieri". Alessandra Troncone, su Exibart.com (6 novembre 2006) ha bene messo in luce lo sforzo di Garzya, tra l'altro tipico della sua fotografia, di saper cogliere le variazioni della luce nel suo lavoro artistico "quasi come il vulcano fosse una nuova Rouen". Le foto di Garzya sono apprezzabili e contestualizzano un (apparente) monumento della natura mutevole. Maurizio Vitello Articolo pubblicato in www.positanonews.it, 10 novembre 2006. |
IL VESUVIO RISPLENDE IN MOSTRA AL VITTORIANO Dal celebre Vesuvius di Andy Warhol al materiale inedito dell'Istituto
Luce; e ancora fumetti, fotografie, quadri: si parte dall'arte per illustrare
gli aspetti scientifici e geologici legati a uno dei vulcani più
popolosi del mondo. Ma soprattutto, "Alla scoperta del Vesuvio",
la mostra allestita al Vittoriano di Roma da oggi all' 11 febbraio, punterà
sulla prevenzione di un'eventuale eruzione, consentendo di scoprire il
lavoro svolto dall'Osservatorio Vesuviano nel corso dei decenni, attraverso
strumenti di monitoraggio antichi e moderni. Rosa Palomba Estratto da un articolo pubblicato ne "Il Mattino", 12 gennaio
2007. |